Garlasco, l’impronta n. 44 e la verità sull’omicidio di Chiara Poggi: chi è davvero Andrea Sempio?

Garlasco, l'impronta n. 44 e la verità sull'omicidio di Chiara Poggi: chi è davvero Andrea Sempio?
L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco, continua a suscitare un forte interesse nell’opinione pubblica e tra le autorità. Le indagini, caratterizzate da numerosi colpi di scena, si concentrano ora su un elemento cruciale: l’impronta di scarpa numero 44, trovata sul muro destro delle scale che conducono alla tavernetta del villino in via Pascoli. Questa impronta, inizialmente considerata indefinibile, assume un nuovo significato alla luce delle recenti analisi.
Nuove scoperte nelle indagini
La procura di Pavia, sotto la direzione del procuratore Fabio Napoleone, ha avviato una nuova ricostruzione della dinamica del delitto, ritenendo che l’impronta 44 possa essere collegata a quella di Andrea Sempio, un nome che riemerge costantemente nel contesto di questo caso. Le indagini hanno rivelato che:
- L’impronta 33, attribuita a Sempio, è perpendicolare alla 44.
- Sulla parete opposta è stata trovata una macchia ematica, identificata come la numero 97F, presumibilmente proveniente da una mano insanguinata.
- Le nuove analisi del Ris di Cagliari stanno riesaminando i reperti del villino, prestando particolare attenzione alle tracce sul pigiama di Chiara.
Le impronte di polpastrelli rinvenute sul pigiama potrebbero rivelare dettagli cruciali sulla dinamica del crimine, suggerendo che l’aggressore avesse una relazione diretta con la vittima. I pubblici ministeri hanno collegato tre tracce chiave: la palmare 33, l’impronta 44 e la traccia di sangue 97F, ritenute operazioni di una sola persona durante l’aggressione.
Teorie investigative e interrogativi
La nuova teoria investigativa suggerisce che Sempio potrebbe aver appoggiato il palmo destro al muro per mantenere l’equilibrio mentre spingeva il corpo di Chiara lungo le scale. Questa sequenza di movimenti indica un’azione coordinata, ma l’assenza di sangue su alcune impronte solleva interrogativi sulla tempistica. È possibile che queste tracce siano state lasciate prima dell’omicidio?
Un altro elemento rilevante è l’impronta numero 10, rinvenuta sulla porta d’ingresso, attribuita all’assassino mentre usciva dall’abitazione con le mani sporche di sangue. Tuttavia, le analisi hanno mostrato una mancanza di materiale sufficiente per estrarre profili di DNA, complicando ulteriormente l’identificazione dell’autore.
L’importanza dei social media
Nel contesto delle indagini, l’attenzione si sposta anche sui social media. La PM Valentina De Stefano e il procuratore aggiunto Stefano Civardi stanno considerando di richiedere a Meta i post su Facebook di Sempio, inclusi quelli potenzialmente cancellati. Questi dati potrebbero fornire ulteriori indizi su possibili collegamenti tra Sempio e l’omicidio di Chiara.
Contemporaneamente, il legale di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, ha sollevato dubbi sulla possibilità che ci fossero più persone coinvolte nella scena del crimine, ognuna con un ruolo definito. Questa teoria contrasta con l’idea di un’unica persona responsabile dell’omicidio, rendendo le indagini ancora più complesse.
In un contesto di incertezze e nuove scoperte, gli sviluppi sulle impronte e le analisi di DNA si rivelano fondamentali per delineare un quadro più chiaro sull’omicidio. Le prossime udienze, tra cui l’incidente probatorio previsto per il 4 luglio, si preannunciano cruciali, con i periti incaricati dal giudice di Pavia, Daniela Garlaschelli, che si confronteranno sulle evidenze scientifiche emerse dalle indagini.
La complessità del caso e la continua evoluzione delle indagini pongono interrogativi non solo sulla colpevolezza di Sempio e Stasi, ma anche sulla possibilità di ulteriori coinvolgimenti. La verità sull’omicidio di Chiara Poggi, a distanza di anni, sembra ancora lontana dall’essere completamente svelata.