Un 50enne di Treviso truffato da un finto principe di Dubai: la sorprendente videochiamata con l’IA e il raggiro da 18mila euro

Un 50enne di Treviso truffato da un finto principe di Dubai: la sorprendente videochiamata con l'IA e il raggiro da 18mila euro
Un episodio inquietante ha colpito un uomo di 50 anni, residente a Treviso, che ha trovato un truffatore online su un noto sito di incontri. Questo malcapitato, un dipendente pubblico, è stato raggirato da un individuo che si spacciava per l’erede al trono dell’emirato di Dubai, portando alla sottrazione di quasi 18mila euro. L’uomo, assistito dall’avvocato Alessandro Schillaci, ha sporto denuncia contro ignoti dopo aver compreso l’entità della frode.
L’inizio della truffa
La truffa ha avuto inizio alla fine di febbraio, quando il 50enne ha conosciuto il finto principe su un sito di incontri. L’individuo, presentatosi con il nome di Hamdan, ha raccontato di essere l’erede legittimo al trono, in seguito alla morte del fratello. Con dettagli veritieri e una narrazione ben costruita, il truffatore ha saputo conquistare la fiducia della vittima, suggerendo che l’organizzazione criminale dietro la frode avesse condotto ricerche approfondite, probabilmente dal Regno Unito.
Un legame emotivo che inganna
Il contatto tra i due è diventato sempre più frequente, soprattutto in un periodo difficile per il 50enne, segnato da problemi di salute e dalla malattia della madre anziana. Il presunto “principe”, noto sui social come «Fazza», si mostrava comprensivo e affettuoso, creando un legame emotivo che ha facilitato il raggiro. Dopo settimane di conversazioni, il truffatore ha spostato la comunicazione su Telegram, intensificando ulteriormente la relazione virtuale.
La richiesta che ha segnato la rovina
La truffa ha preso piede quando l’uomo ha ricevuto una richiesta “ufficiale” per ottenere il riconoscimento come compagno del principe. La vittima avrebbe dovuto fare un dono al padre di Hamdan, un gesto considerato essenziale per accedere ai privilegi della corte. Le richieste iniziali includevano:
- Un pagamento di 800 euro per una tunica confezionata da uno stilista consigliato dal truffatore.
- Ulteriori somme di denaro, fino a raggiungere un totale di quasi 18mila euro.
- Promesse di accesso alla corte reale tramite l’acquisto di una presunta “Royal card”.
Quando il 50enne ha raggiunto un punto critico, incapace di sostenere ulteriori spese, il truffatore ha organizzato una videochiamata, facendosi apparire come Hamdan. Durante la chiamata, l’immagine sullo schermo parlava in modo naturale, ma si trattava probabilmente di un avatar generato con intelligenza artificiale. Solo in una successiva videochiamata, il 50enne ha capito che non si trattava della persona reale.
Le indagini preliminari hanno rivelato che il raggiro subito dal 50enne trevigiano non è un caso isolato. Si stima che decine di altre vittime siano cadute nella rete di questa organizzazione internazionale. Grazie all’uso della tecnologia e a una narrazione abilmente costruita, il gruppo ha messo in atto una truffa su larga scala, sottraendo complessivamente migliaia di euro a ignari utenti di internet.
Il fenomeno delle truffe online, in particolare quelle che coinvolgono persone in cerca di amore o affetto, è in costante crescita. Questa vicenda serve da monito sull’importanza di rimanere vigili e scettici di fronte a situazioni che sembrano troppo belle per essere vere, soprattutto quando si tratta di relazioni che nascono online.