La fidanzata di Andrea Cavallari svela la verità: niente fuga, si cerca la rete di complici

Matteo Rigamonti

Luglio 9, 2025

La vicenda di Andrea Cavallari, un 26enne evaso dal carcere di Bologna durante un permesso per discutere la tesi di laurea in giurisprudenza, ha assunto contorni inaspettati. Dopo l’evasione avvenuta il 3 luglio, la fidanzata di Cavallari è stata rintracciata il 8 luglio sul posto di lavoro, non lontano da Modena. Questo sviluppo ha fatto crollare l’ipotesi iniziale che i due potessero fuggire insieme, sostenuta anche dai genitori di Andrea, preoccupati per il destino del giovane.

La fidanzata, impegnata nelle sue mansioni lavorative, è risultata estranea all’evasione. I genitori di Andrea avevano lanciato un appello accorato, esortando il figlio a presentarsi alle autorità, dimostrando così la loro preoccupazione per la salute e il futuro legale del ragazzo. La notizia del rintraccio ha alleviato parzialmente le ansie familiari, ma ha sollevato interrogativi sulle modalità e sui complici dell’evasione.

la situazione di andrea cavallari

Andrea Cavallari era detenuto per il suo coinvolgimento nella tragica strage di Corinaldo, avvenuta nel dicembre 2018, che causò la morte di sei persone e numerosi feriti. L’evasione ha attirato l’attenzione mediatica non solo per la gravità del reato, ma anche per il modo in cui è avvenuta. La fuga durante un permesso di studio ha suscitato interrogativi su come sia stato possibile per lui allontanarsi senza essere individuato.

La Procura di Bologna, sotto la direzione del PM Andrea De Feis, ha annunciato che non si limiterà a indagare sul reato di evasione, ma aprirà anche un fascicolo per favoreggiamento. L’obiettivo è chiarire se ci siano stati complici che hanno aiutato Cavallari a far perdere le sue tracce. Questo approccio multidimensionale è fondamentale per comprendere le dinamiche della fuga e garantire che eventuali collusioni vengano scoperte e punite.

indagini in corso

Le autorità stanno collaborando con il nucleo investigativo regionale della polizia penitenziaria dell’Emilia-Romagna e delle Marche. Le indagini si concentrano su:

  1. Analisi dei possibili contatti e movimenti di Cavallari prima e dopo l’evasione.
  2. Ricerca di eventuali testimoni che possano fornire informazioni utili.

Fino ad ora, non sono emerse informazioni ufficiali riguardo a complici identificabili, ma le forze dell’ordine non escludono che qualcuno possa aver fornito aiuto materiale o logistico al 26enne.

Un altro aspetto rilevante è la diffusione di una nuova fotografia di Andrea Cavallari, autorizzata dalla Procura di Bologna. L’immagine è stata distribuita ai media e alle forze dell’ordine per facilitare il riconoscimento del giovane qualora dovesse essere avvistato. La speranza è che questo possa accelerare la cattura di Cavallari e riportarlo in custodia, evitando ulteriori rischi di fuga.

riflessioni sulla sicurezza

Il caso di Cavallari ha sollevato interrogativi più ampi sulla sicurezza e sulla gestione degli eventi di permesso per i detenuti, specialmente quelli coinvolti in reati gravi. La capacità di un detenuto di allontanarsi senza essere individuato durante un permesso di studio ha evidenziato preoccupazioni riguardo alla supervisione e ai protocolli di sicurezza. La comunità e il sistema giudiziario si trovano ora a dover riflettere su come migliorare le misure di sicurezza in futuro, affinché simili situazioni non si ripetano.

In conclusione, la vicenda di Andrea Cavallari e della sua fidanzata continua a essere al centro di un intenso dibattito pubblico. Con le indagini in corso e la comunità in attesa di risposte, il caso è diventato emblematico delle sfide che il sistema penitenziario e le forze dell’ordine devono affrontare nel mantenere l’ordine e la sicurezza pubblica. La cattura di Cavallari rimane una priorità, e il coinvolgimento di eventuali complici nell’evasione è cruciale per garantire che la giustizia venga servita.