Queen Kelly di von Stroheim: un’anteprima esclusiva della mostra di Venezia

Giada Liguori

Luglio 9, 2025

Il 26 agosto 2025, la Sala Darsena del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia accoglierà la preapertura dell’82/a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, con un evento di grande richiamo: la proiezione di “Queen Kelly” (1929), l’ambizioso e visionario capolavoro incompiuto di Erich von Stroheim, interpretato e prodotto da una delle più grandi stelle del cinema muto, Gloria Swanson. Questo film, considerato una delle opere più affascinanti e problematiche della storia del cinema, sarà presentato in prima mondiale in una nuova versione restaurata, frutto del recupero di materiali rari e inediti.

La genesi di “Queen Kelly”

La genesi di “Queen Kelly” è una storia di ambizione e conflitti, rappresentativa dello spirito innovativo di von Stroheim e della Hollywood degli anni ’20. Il regista, noto per il suo approccio meticoloso e il desiderio di realismo, concepì un’opera monumentale che rifletteva le sue idee sulla società, la sessualità e il potere. La trama ruota attorno a Kelly, una giovane donna coinvolta in un intrigo di palazzo, dove la sua bellezza e astuzia la porteranno a misurarsi con una regina dispotica e un principe infedele.

Collaborazione tra von Stroheim e Swanson

La collaborazione tra von Stroheim e Gloria Swanson è stata cruciale per il progetto. Swanson, all’apice della sua carriera, portava sullo schermo non solo il suo fascino magnetico, ma anche una profondità emotiva che ha reso il personaggio di Kelly indimenticabile. Tuttavia, la visione artistica di von Stroheim si scontrò con le limitazioni imposte dai produttori, portando a un’interruzione delle riprese e a un montaggio finale che non rispecchiava le sue ambizioni originali.

Il restauro e la rilevanza culturale

Nel 1985, un’importante iniziativa di recupero cinematografico condotta da Dennis Doros attraverso Milestone Film & Video ha permesso di realizzare una “ricostruzione” di “Queen Kelly” in 35mm. Questa versione, purtroppo, non riusciva a catturare appieno la complessità e la magnificenza dell’opera di von Stroheim. Tuttavia, quarant’anni dopo, Doros ha intrapreso un nuovo progetto, dedicandosi a creare una reinterpretazione innovativa del film, utilizzando materiali ritrovati che offrono uno sguardo più autentico sulla visione originale del regista.

Il restauro di “Queen Kelly” è un’impresa di grande rilevanza culturale, non solo per il valore artistico del film, ma anche per il suo significato storico nel panorama cinematografico. La Mostra di Venezia, con la sua tradizione di celebrazione del cinema e dei suoi pionieri, si fa quindi palcoscenico ideale per una nuova vita di quest’opera, che continua a suscitare interesse e dibattito tra critici e appassionati.

Conclusione

La presentazione di “Queen Kelly” alla Mostra di Venezia non è solo un omaggio a von Stroheim e Swanson, ma anche un’occasione per riflettere sull’evoluzione del cinema e sul suo potere di raccontare storie complesse. Gli spettatori avranno l’opportunità di immergersi in un’esperienza visiva che, sebbene risalente a quasi un secolo fa, continua a parlare alla contemporaneità. La cura e l’attenzione dedicate al restauro del film evidenziano l’importanza di preservare il patrimonio cinematografico, affinché le future generazioni possano comprendere e apprezzare il genio di autori come von Stroheim.

In sintesi, “Queen Kelly” si inserisce perfettamente tra le opere che hanno segnato la storia del cinema, rendendo il festival un evento imperdibile per chiunque ami il cinema in tutte le sue forme. La scelta di presentare un’opera così significativa in una nuova versione restaurata sottolinea l’impegno della Biennale di Venezia nel promuovere la cultura cinematografica e nel preservare le opere che hanno contribuito a definire il linguaggio visivo e narrativo del nostro tempo. Con la presenza di esperti, critici e appassionati, la serata di preapertura promette di essere un momento di celebrazione e riflessione, un’occasione per riconsiderare le opere del passato alla luce delle sfide e delle innovazioni del presente. “Queen Kelly” non è solo un film: è un pezzo di storia che invita a esplorare le complessità del potere, dell’identità e della bellezza, temi che rimangono attuali nel panorama cinematografico contemporaneo.