Allerta sindacale dopo la tragedia di Andrea Russo: la pista dell’aeroporto a rischio sicurezza

Matteo Rigamonti

Luglio 10, 2025

L’incidente mortale avvenuto all’aeroporto di Orio al Serio ha sollevato un acceso dibattito sulla sicurezza aeroportuale in Italia. La tragica morte di Andrea Russo, un uomo di 61 anni, ha evidenziato vulnerabilità nei sistemi di sicurezza già segnalate dai sindacati. Nonostante le preoccupazioni espresse, la situazione continua a destare allerta.

un accesso inadeguato alle aree sensibili

Secondo le prime ricostruzioni, Andrea Russo non era un passeggero né un dipendente dell’aeroporto. Si presume che sia entrato nell’area operativa attraverso una porta di servizio nella zona di riconsegna bagagli. Una volta all’interno, ha raggiunto la pista, avvicinandosi a un Airbus A319 della compagnia spagnola Volotea, in partenza per Asturias. Le modalità della sua presenza in un’area così sensibile sono oggetto di un’inchiesta avviata dalla magistratura, che potrebbe portare a misure correttive.

precedenti allarmanti

Pasquale Salvatore, segretario della Fit Cisl di Bergamo, ha denunciato che questo non è un caso isolato. Già due mesi fa, un uomo era stato trovato nascosto all’interno del carrello di atterraggio di un aereo, dopo aver presumibilmente scavalcato la recinzione dell’aeroporto. Salvatore ha contattato il prefetto e la gestione aeroportuale per segnalare criticità, richiedendo l’istituzione di un osservatorio permanente sulla sicurezza. Tuttavia, tale proposta è rimasta inascoltata, esponendo lavoratori e passeggeri a rischi inaccettabili.

preoccupazioni sulla gestione del personale

La Cub Trasporti ha espresso preoccupazione riguardo alla gestione del personale all’interno dello scalo. Secondo un rappresentante del sindacato, «gli aeroporti italiani, e in particolare Orio al Serio, non possono garantire la sicurezza affidandosi a personale part-time e contratti a chiamata». Questa situazione è insostenibile in un contesto di traffico aereo intenso. Le richieste sono chiare:

  1. Interventi immediati per migliorare le condizioni lavorative.
  2. Maggiore sicurezza per tutti gli operatori e passeggeri.

Un altro aspetto critico riguarda le modalità di imbarco dei passeggeri. A Orio al Serio, è comune che i viaggiatori si spostino a piedi sulla pista, una pratica che, sebbene logistica, potrebbe aumentare i rischi.

La società di gestione dell’aeroporto, Sacbo, ha espresso il suo cordoglio per la morte di Andrea Russo, attivando assistenza psicologica per i testimoni dell’incidente. Il presidente di Sacbo ha dichiarato che l’azienda collaborerà con le autorità competenti per chiarire le dinamiche dell’accaduto.

la necessità di un cambiamento

La questione della sicurezza negli aeroporti italiani è diventata cruciale, sollevando interrogativi su come migliorare i protocolli di accesso alle aree sensibili. È necessario un bilanciamento tra efficienza operativa e sicurezza, richiedendo investimenti in formazione e personale adeguato.

L’episodio di Orio al Serio è emblematico di una problematica più grande che affligge il settore della sicurezza aeroportuale in Italia. I sindacati e i lavoratori stanno unendo le forze per chiedere un cambiamento reale e duraturo, affinché simili tragedie non si ripetano. La morte di Andrea Russo deve servire da campanello d’allarme per tutti coloro che operano e viaggiano in questi spazi.

Mentre le indagini proseguono, è fondamentale che le autorità ascoltino le richieste di maggiore sicurezza e protezione, garantendo che l’aeroporto di Orio al Serio possa continuare a operare in un contesto di sicurezza e tranquillità per tutti.