Il tour dei cowboy italiani: alla scoperta del pascolo rigenerativo premiato

Giada Liguori

Luglio 10, 2025

Francesca e Giulio sono due allevatori che hanno intrapreso un percorso unico nel mondo dell’allevamento, praticando il pascolo brado. Questo metodo tradizionale non solo rispetta la natura e i cicli della terra, ma garantisce anche il benessere degli animali. La loro azienda, situata sui monti della Tolfa, un’area storicamente abitata dai butteri, i cowboy italiani, si estende su oltre 1.000 ettari. Tuttavia, nonostante la loro dedizione, si trovano ad affrontare le sfide dell’allevamento intensivo e della crescente domanda di carne a basso costo.

La loro storia di resilienza è raccontata nel documentario “Cose che accadono sulla terra”, diretto da Michele Cinque. Questo film, prodotto da Lazy Film in collaborazione con Trent Film, ha ottenuto un notevole successo, vincendo il prestigioso Festival dei Popoli e ricevendo il premio della distribuzione dalla Regione Lazio. Dopo un tour negli Stati Uniti, dove ha vinto al 58º Houston International Film Festival e selezionato per il Big Sky Documentary Festival in Montana, il film è attualmente in programmazione in diverse sale cinematografiche in Italia, incluso il cinema Farnese di Roma.

La crisi climatica e il pascolo rigenerativo

Michele Cinque, già noto per il suo documentario “Iuventa”, ha voluto intrecciare nel suo lavoro temi cruciali come la crisi climatica e il rapporto tra uomo e natura. Secondo l’International Panel on Climate Change, il 30% dei suoli mondiali è attualmente degradato, e questa percentuale potrebbe salire fino al 90% entro il 2050, con conseguenze devastanti sulla produzione alimentare globale. In risposta alla desertificazione e alla perdita di bestiame a causa della siccità, Francesca e Giulio hanno deciso di adottare un approccio innovativo: il pascolo rigenerativo.

Questa pratica, già diffusa in diverse aree siccitose del mondo, si basa su alcuni principi chiave:

  1. Ottimizzare il rapporto tra suolo, piante e animali.
  2. Evitare l’uso di fertilizzanti chimici e metodi di agricoltura intensiva.
  3. Imitare il comportamento dei grandi erbivori selvatici, migrando in risposta ai cambiamenti stagionali.

Questo movimento continuo degli animali accelera il ciclo di formazione dell’humus, promuovendo la rigenerazione del suolo e contribuendo al sequestro del carbonio.

Un’alternativa sostenibile

Secondo la Royal Society, il pascolo rigenerativo rappresenta una soluzione a basso costo e tecnologia per mitigare i cambiamenti climatici, riducendo le emissioni di gas serra associate all’agricoltura convenzionale. Le statistiche globali sulle emissioni di gas serra derivanti dagli allevamenti intensivi sono allarmanti e continuano a crescere. Mentre si investe in alternative come la carne sintetica e i prodotti vegani, il pascolo rigenerativo offre una riflessione su come migliorare l’allevamento tradizionale.

La storia di Francesca e Giulio, come mostrato nel documentario, è una piccola rivoluzione che si allinea a quella di migliaia di allevatori nel mondo. Questi professionisti si oppongono alle pratiche intensive e dimostrano come gli erbivori possano diventare alleati nella lotta contro il cambiamento climatico. Il film, narrato dalla prospettiva femminile, segue il legame tra Brianna, una bambina di sei anni, e la madre Francesca, esplorando le sfide quotidiane e le speranze per il futuro.

Riflessioni sulla coesistenza

Un tema centrale del film è la presenza dei lupi, che rappresentano un antagonista per la famiglia di allevatori. Tuttavia, nel corso della narrazione, i lupi diventano una metafora dell’uomo stesso, ponendo interrogativi sulla coesistenza tra uomo e natura. La lotta di Francesca e Giulio non è solo per la sopravvivenza della loro azienda, ma anche per un modo di vivere che rispetti gli equilibri naturali e promuova una sostenibilità autentica.

Il documentario di Michele Cinque non è solo un racconto di agricoltura e allevamento, ma un invito alla riflessione su come possiamo tutti contribuire a un futuro più sostenibile. Attraverso la vita quotidiana di Francesca e Giulio, il film ci esorta a considerare il nostro rapporto con la terra e gli animali, e a ripensare le nostre scelte alimentari in un contesto di crisi climatica globale.

In questo viaggio attraverso le bellezze e le difficoltà dell’allevamento brado, “Cose che accadono sulla terra” offre uno spaccato della vita rurale italiana, sottolineando l’importanza di approcci innovativi e rispettosi dell’ambiente. L’opera di Cinque si inserisce in un dibattito più ampio su come l’agricoltura possa evolversi per affrontare le sfide del futuro, mantenendo un legame profondo con la tradizione e la natura.