La rivoluzione della microscopia: una tecnologia non invasiva per il futuro

Matteo Rigamonti

Luglio 10, 2025

La microscopia Brillouin rappresenta una svolta fondamentale nel campo della ricerca biologica, offrendo un approccio non invasivo per analizzare le cellule e le loro proprietà meccaniche. Questa innovativa tecnologia, frutto della collaborazione tra 33 centri di ricerca in Europa, Stati Uniti e Asia, è stata recentemente riconosciuta attraverso una pubblicazione sulla rivista scientifica Nature Photonics. Grazie all’impegno di diversi centri di ricerca e aziende italiane, come l’Istituto Italiano di Tecnologia di Roma e l’Università di Perugia, la microscopia Brillouin si prepara a cambiare il panorama della diagnosi e della comprensione delle malattie neurodegenerative e del neurosviluppo.

La scoperta e lo sviluppo della microscopia Brillouin

Il fenomeno alla base della microscopia Brillouin è stato scoperto nel 1921 dal fisico francese Léon Brillouin, ma è importante notare che nel 1920 il fisico sovietico Leonid Isaakovič Mandel’štam aveva già descritto lo stesso fenomeno. Tuttavia, la sua pubblicazione su una rivista scientifica russa ha reso le sue scoperte meno accessibili. Solo nel 2010 l’effetto Brillouin ha trovato applicazione nella microscopia, e dopo quindici anni di sviluppo, questa tecnologia è ora considerata matura e pronta per l’uso.

Vantaggi della microscopia Brillouin nella ricerca biomedica

Uno degli aspetti più affascinanti della microscopia Brillouin è la sua capacità di osservare le cellule in vivo e in tempo reale, senza alterarne la struttura. Questa tecnica consente di misurare proprietà fondamentali delle cellule, come:

  1. Elasticità
  2. Rigidità
  3. Viscosità

Queste informazioni sono cruciali per comprendere malattie complesse, come la sindrome di Kabuki e malattie neurodegenerative come Alzheimer, Parkinson, demenza senile e Sclerosi laterale amiotrofica (SLA). La possibilità di studiare queste malattie in modo non invasivo rappresenta un grande passo avanti nella medicina, poiché le diagnosi precoci sono fondamentali per l’efficacia delle terapie.

Collaborazione e futuro della microscopia Brillouin

Ricercatori come Claudia Testi e Giancarlo Ruocco sottolineano l’importanza della collaborazione internazionale nella realizzazione di questa tecnologia. Testi esprime la sua soddisfazione per il riconoscimento della microscopia Brillouin, mentre Ruocco evidenzia l’importanza del lavoro di squadra nel raggiungimento di questo traguardo. Le potenzialità di questa tecnologia sono enormi e potrebbero aprire nuovi scenari per la ricerca e la diagnostica biomedica.

Inoltre, la microscopia Brillouin potrebbe avere applicazioni in altri ambiti, come l’oncologia, per studiare il comportamento delle cellule tumorali in differenti microambienti. La possibilità di ottenere dati in tempo reale senza danneggiare i campioni rende questa tecnica particolarmente preziosa anche per la ricerca farmacologica.

Il futuro della microscopia Brillouin sembra promettente, ma c’è ancora molto lavoro da fare. La comunità scientifica è chiamata a esplorare ulteriormente le potenzialità di questa tecnologia, affinché possa diventare uno strumento standard nella diagnostica e nella ricerca biomedica. Con un continuo impegno e collaborazione tra centri di ricerca e aziende, la microscopia Brillouin ha il potenziale di trasformare il nostro approccio alle scienze della vita e alle malattie, portando a scoperte che potrebbero migliorare significativamente la salute umana.