Milano in rosso: il calo di Iveco e Unicredit affonda la Borsa

Giada Liguori

Luglio 10, 2025

Piazza Affari ha affrontato una giornata difficile, con l’indice Ftse Mib che ha registrato un calo dello 0,7% a meno di mezz’ora dalla chiusura dei mercati. Questo ribasso ha coinvolto gran parte del paniere dei grandi titoli, segnando un trend negativo che ha preoccupato gli investitori. La situazione economica generale e le fluttuazioni dei mercati internazionali hanno contribuito a creare un clima di incertezza che ha influenzato le scelte degli operatori.

Andamento dello spread e impatti sui titoli

Uno dei fattori principali che ha pesato su Piazza Affari è stato l’andamento dello spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi, che è salito a 85,4 punti. Questo aumento è significativo, poiché indica una crescente preoccupazione per il rischio associato ai titoli di stato italiani rispetto a quelli tedeschi, considerati più sicuri. I rendimenti dei titoli di stato hanno mostrato le seguenti variazioni:

  1. Btp: aumento di 3 punti, raggiungendo il 3,55%.
  2. Bund: incremento di 2,6 punti, attestandosi al 2,7%.

Questi dati riflettono un clima di tensione sui mercati, influenzato anche da fattori geopolitici e da decisioni di politica monetaria.

Le difficoltà di Iveco e Unicredit

In particolare, la situazione di Iveco ha sollevato preoccupazioni tra gli investitori. Il titolo ha registrato un significativo calo del 5,1% a seguito di un’indiscrezione di Bloomberg riguardante un’offerta di Leonardo sulla divisione Idv, valutata 1,6 miliardi di euro, debito incluso. Questo annuncio ha portato a un aumento dell’incertezza, in quanto gli investitori si interrogano sulle implicazioni di una potenziale acquisizione e sul futuro strategico di Iveco nel panorama industriale europeo.

Anche Unicredit ha subito pressioni, con un decremento del 2,54%. La banca è stata al centro dell’attenzione dopo la reazione del governo di Berlino all’incremento della partecipazione in Commerzbank, un’operazione che ha suscitato timori su possibili manovre di consolidamento nel settore bancario europeo. La situazione di Unicredit è resa ancora più complessa dalla necessità di gestire le aspettative degli azionisti e gli obblighi di compliance in un contesto normativo sempre più rigoroso.

Situazione nel settore bancario

In aggiunta, la partita su Banco Bpm è rimasta in stallo, con gli investitori in attesa di un pronunciamento del Tar riguardo alla questione del ‘golden power’ invocato da Palazzo Chigi. Questo strumento giuridico consente al governo italiano di esercitare un controllo su operazioni considerate strategiche, creando un ulteriore elemento di incertezza per gli operatori di mercato. Anche il settore bancario ha visto un calo delle azioni di:

  1. Mps (-2,29%)
  2. Mediobanca (-2%)
  3. Bper (-1,66%)
  4. Popolare Sondrio (-1,5%)

Questo evidenzia un trend negativo che ha colpito gran parte delle istituzioni finanziarie.

Nonostante il panorama complessivamente negativo, ci sono stati alcuni titoli in grado di registrare performance positive, sebbene limitate. Stm ha visto un incremento del 3,3%, seguito da Campari con un +3,2%, Stellantis con un +2,8% e Cucinelli che ha chiuso in rialzo dell’1,63%. Quest’ultima ha diffuso i risultati preliminari del semestre a borsa chiusa, un fattore che ha probabilmente contribuito al rialzo del titolo, suggerendo che l’azienda sta attraversando un periodo di crescita e stabilità.

L’andamento negativo di Piazza Affari si inserisce in un contesto più ampio di incertezze economiche globali, tra cui le preoccupazioni legate all’inflazione, all’andamento dei tassi di interesse e alle tensioni geopolitiche. Gli investitori stanno monitorando attentamente le dichiarazioni delle banche centrali, in particolare la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea, in cerca di indicazioni su future politiche monetarie che potrebbero influenzare i mercati azionari.

In questo quadro complesso, gli operatori di mercato dovranno prestare attenzione a diversi fattori, tra cui l’evoluzione della situazione economica in Europa e nel mondo, le dinamiche interne al settore bancario e le reazioni delle aziende alle sfide del mercato. Le prossime settimane potrebbero rivelarsi decisive per il futuro di Piazza Affari e per i suoi attori principali, con l’auspicio che si possa vedere un’inversione di tendenza in un contesto di maggiore stabilità e fiducia tra gli investitori.