Arrestato per furto d’acqua: irrigava i campi della diocesi con le fontane della Reggia di Caserta

Matteo Rigamonti

Luglio 11, 2025

Un episodio inquietante ha recentemente scosso la storica Reggia di Caserta, un patrimonio dell’umanità dell’UNESCO noto per la sua magnificenza e i suoi giardini. I carabinieri, insieme alla Guardia Forestale, hanno arrestato un uomo di 58 anni per aver realizzato un allaccio abusivo ai tubi dell’acqua delle fontane della Reggia. Questo sistema illegale era stato progettato per irrigare un fondo agricolo di proprietà dell’Istituto Diocesano di Sostentamento al Clero, un ente che sostiene le attività religiose nella diocesi.

La scoperta è avvenuta grazie a un monitoraggio dei carabinieri, che hanno notato un calo anomalo del livello dell’acqua nelle fontane e nelle vasche del giardino. Il prelievo illecito avveniva lungo l’acquedotto Carolino, una delle più importanti opere idrauliche del Settecento, progettata da Luigi Vanvitelli. Questa infrastruttura non solo serviva il palazzo reale, ma ha anche un’importanza storica e culturale significativa.

Le accuse nei confronti dell’arrestato

L’uomo è stato accusato di:

  1. Furto aggravato e continuato di acqua pubblica
  2. Danneggiamento di un bene culturale
  3. Invasione di terreni o edifici dello Stato
  4. Gestione non autorizzata di rifiuti agricoli

Le autorità hanno confermato che il furto era avvenuto in modo sistematico, con l’intenzione di irrigare almeno sei diverse zone del fondo agricolo, approfittando della bellezza del sito per ottenere un profitto personale.

Un sistema di irrigazione ingegnoso e pericoloso

L’ingegnosità del sistema realizzato dall’uomo era notevole: l’acqua veniva trasportata per 145 metri tramite un foro praticato sul muro di cinta della Reggia. Questa violazione delle normative sul patrimonio culturale ha creato un pericolo concreto per l’integrità della struttura. Non solo il furto d’acqua ha comportato un danno economico, ma ha anche potuto compromettere l’ecosistema e la biodiversità dei giardini storici della Reggia di Caserta. Il prelievo continuo di acqua potrebbe avere ripercussioni sull’intero sistema idrico del parco, che ospita una varietà di flora e fauna protetta.

L’importanza della salvaguardia del patrimonio culturale

La Reggia di Caserta, costruita per volere di Carlo di Borbone nel XVIII secolo, è famosa per i suoi giardini all’italiana e le sue fontane monumentali. Ogni anno, migliaia di turisti visitano il sito, attratti dalla sua bellezza e dalla sua storia. Furti come quello avvenuto recentemente non solo minacciano il patrimonio culturale, ma anche l’attrattiva turistica della zona.

L’operazione dei carabinieri e della Guardia Forestale rappresenta un passo importante nella lotta contro il furto d’acqua e la salvaguardia del patrimonio culturale. Gli agenti hanno sottolineato l’importanza di vigilare su siti di grande valore storico e culturale, per preservare l’integrità delle strutture e proteggere le risorse naturali del territorio.

Il video dell’arresto ha suscitato indignazione tra i cittadini e gli appassionati di storia e cultura, evidenziando la crescente incidenza di atti vandalici e furti ai danni di beni culturali in Italia. Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di sfide che il nostro patrimonio culturale deve affrontare, come il degrado ambientale e la mancanza di fondi per la manutenzione.

L’attenzione su questi temi è fondamentale per garantire un futuro sostenibile per i nostri beni culturali e per educare le nuove generazioni sull’importanza di preservare la nostra storia. La Reggia di Caserta e i suoi giardini rappresentano un simbolo della nostra identità culturale e una risorsa economica e turistica. La tutela di tali luoghi deve essere una priorità per le istituzioni e per tutti noi.