Assolavoro: il ruolo cruciale delle agenzie nel contrasto ai 2,5 milioni di lavoratori irregolari

Matteo Rigamonti

Luglio 11, 2025

Il mercato del lavoro italiano si trova ad affrontare una sfida cruciale: il lavoro irregolare. Nel 2022, questo fenomeno ha coinvolto ben 2,5 milioni di lavoratori, corrispondenti al 9,7% degli occupati. I dati forniti da Assolavoro rivelano un quadro allarmante riguardo all’occupazione irregolare. Se si considerano le unità di lavoro equivalenti a tempo pieno (Ula), si arriva a quasi 3 milioni di unità irregolari, con un tasso di irregolarità del 12,5%. Sebbene questo dato sia in calo rispetto al 12,9% del 2021, continua a rappresentare una realtà preoccupante per il sistema economico e sociale italiano.

La concentrazione del lavoro irregolare nel settore dei servizi

Un aspetto significativo del lavoro sommerso è la sua concentrazione nel settore dei servizi. Nel 2022, il 79,5% del lavoro irregolare si è registrato in questo ambito, evidenziando una tendenza preoccupante non solo per la quantità di lavoratori coinvolti, ma anche per la qualità e la sicurezza delle condizioni lavorative. Questo fenomeno ha ripercussioni dirette sull’intero tessuto economico del Paese, contribuendo a:

  1. Concorrenza sleale.
  2. Riduzione delle entrate fiscali.

Il ruolo delle agenzie per il lavoro

In questo contesto, i fenomeni di carattere interpositorio rappresentano la seconda forma più comune di violazione delle normative lavorative, come evidenziato dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL). Nonostante le riforme normative introdotte negli anni, le pratiche di intermediazione illecita rimangono persistenti. Ogni anno, tra 100.000 e 110.000 lavoratori in nero vengono scoperti, mentre la somministrazione illecita di lavoro arriva a toccare quota 80.000. Queste cifre evidenziano la necessità di un intervento più incisivo da parte delle autorità competenti e l’importanza di promuovere una cultura della legalità nel mercato del lavoro.

Le agenzie per il lavoro si configurano come un elemento chiave nella lotta contro l’irregolarità. Queste strutture non solo contribuiscono a regolarizzare l’occupazione, ma fungono anche da baluardo contro le pratiche illecite. Esiste una correlazione diretta tra il tasso di legalità in un determinato territorio e il tasso di utilizzo delle agenzie per il lavoro: laddove la somministrazione è più diffusa, si registrano tassi di irregolarità inferiori.

L’importanza della regolarizzazione e della formazione

È fondamentale considerare che il lavoro irregolare non riguarda solo i lavoratori, ma ha anche ripercussioni sul sistema previdenziale e assistenziale del Paese. I lavoratori non regolari non contribuiscono in modo adeguato al sistema fiscale, creando un buco nelle finanze pubbliche e riducendo le risorse disponibili per servizi essenziali come sanità e istruzione. La lotta contro il lavoro irregolare, quindi, non è solo una questione di giustizia sociale, ma ha anche rilevanti implicazioni economiche e fiscali.

In risposta a questa problematica, è necessario implementare politiche attive che incentivino la regolarizzazione del lavoro e la formazione professionale. Le agenzie per il lavoro possono svolgere un ruolo cruciale in questo processo, offrendo percorsi di formazione e supporto ai lavoratori, contribuendo così a una maggiore professionalizzazione e a una riduzione dell’irregolarità.

In conclusione, il fenomeno del lavoro irregolare in Italia è un tema complesso che richiede un approccio coordinato tra istituzioni, agenzie per il lavoro e imprenditori. Solo attraverso una maggiore collaborazione e l’implementazione di politiche efficaci sarà possibile affrontare questa sfida in modo efficace e contribuire a costruire un mercato del lavoro più giusto e regolare. La strada da percorrere è lunga, ma con il giusto impegno e determinazione, è possibile fare progressi significativi nella lotta contro l’irregolarità e per la tutela dei diritti dei lavoratori in Italia.