Borsa europea in tensione: Milano chiude in calo mentre New York fa da contraltare

Giada Liguori

Luglio 11, 2025

Le borse europee hanno chiuso in una situazione di incertezza, riflettendo la volatilità degli indici americani. Milano e Madrid hanno registrato un calo del 0,7%, posizionandosi tra i peggiori della giornata. Francoforte ha mostrato segni di debolezza, chiudendo con un -0,3%, mentre Parigi ha guadagnato lo 0,3%. Londra ha avuto una performance più brillante, con un incremento dell’1,2%.

Negli Stati Uniti, il Dow Jones ha continuato a mostrare segni di resistenza, chiudendo con un +0,6%, mentre il Nasdaq ha subito una lieve flessione dello 0,25%, evidenziando un disallineamento tra i due indici principali. Questo divario è emblematico delle attuali dinamiche del mercato, dove il settore tecnologico sta affrontando pressioni più severe rispetto a settori tradizionali, come quello industriale.

Differenziale tra titoli di stato

Un elemento di particolare interesse è il differenziale tra i titoli di stato italiani (Btp) e quelli tedeschi (Bund) decennali, che si è assestato a 85,3 punti. Il rendimento annuo del Btp italiano è aumentato di 3,4 punti, portandosi al 3,56%, mentre il Bund tedesco ha visto un incremento di 3,3 punti, arrivando al 2,7%. Questi dati riflettono le preoccupazioni del mercato riguardo alla stabilità economica dell’area euro e il rischio percepito associato ai debiti sovrani, in particolare quelli italiani.

In termini di valute, il dollaro ha continuato a guadagnare terreno, posizionandosi sopra quota 0,85 euro e poco sotto le 0,74 sterline. Questo rafforzamento del dollaro potrebbe influenzare le esportazioni europee, rendendo i prodotti europei meno competitivi sui mercati internazionali.

Volatilità nel mercato delle materie prime

Il mercato delle materie prime ha mostrato segnali di volatilità. L’oro ha registrato una variazione marginale, con un calo dello 0,14%, arrivando a 3.320,68 dollari l’oncia. D’altra parte, i prezzi del greggio Wti sono scesi del 1,9%, posizionandosi a 67,1 dollari al barile. Questa flessione è stata influenzata da vari fattori, tra cui l’andamento della domanda e le preoccupazioni riguardo alla crescita economica globale. Tuttavia, il gas naturale ha mostrato un andamento opposto, con un incremento del 2,57%, arrivando a 35,18 euro al MWh, sostenuto dall’aumento della domanda di gas naturale liquefatto (Gnl) in Sudafrica per la stagione invernale.

Performance aziendali significative

In questo contesto di mercato, alcune aziende hanno registrato performance notevoli. Gli estrattivi minerari come Glencore (+4,5%), Anglo American (+4,4%), Rio Tinto (+4,1%) e ArcelorMittal (+3,18%) hanno visto un incremento dei loro titoli, spinti dalle recenti stime sulla crescita del Pil cinese, che si prevede possa raggiungere i 1.950 miliardi di dollari. Questo potrebbe rappresentare un segnale positivo per la domanda di metalli e minerali, essenziali per le industrie globali.

Anche i produttori di semiconduttori hanno registrato una giornata positiva, con Be (+4,3%) e STMicroelectronics (STM) (+3,9%) che hanno brillato in Piazza Affari. Questo è un segnale del continuo interesse e della crescita della domanda per i semiconduttori, fondamentali per diversi settori, dall’elettronica all’automotive.

Nel settore automobilistico, BMW ha registrato un balzo significativo del 4% dopo aver comunicato dati favorevoli sulle vendite del secondo trimestre. Stellantis, il colosso automobilistico nato dalla fusione tra PSA e FCA, ha visto i suoi titoli aumentare del 3,3%, evidenziando un recupero della domanda nel settore.

Tuttavia, non tutte le notizie sono state positive. Commerzbank ha subito una flessione del 3,26% dopo che il governo tedesco ha nuovamente rifiutato l’offerta di Unicredit, che ha visto un calo del 2,8%. Anche altri istituti di credito come Banco Bpm (-2,95%), Caixabank (-2,78%), Santander (-2,7%) e Monte dei Paschi di Siena (Mps) (-2,3%) hanno subito significative perdite. Questi movimenti nel settore bancario riflettono le incertezze economiche e regolamentari attuali.

In particolare, il titolo di Iveco ha subito una pressione notevole, chiudendo con un -5,75%. Secondo quanto riportato da Bloomberg, le prospettive per la divisione difesa dell’azienda, Idv, sono state limitate a un’offerta di 1,6 miliardi di euro da parte dei colossi Leonardo (-0,53%) e Rheinmetall (-0,75%). Questa notizia ha accentuato le preoccupazioni riguardo alla capacità di Iveco di mantenere la sua posizione in un mercato altamente competitivo e in evoluzione.

In sintesi, la giornata di oggi ha messo in evidenza una continua incertezza nei mercati europei, influenzata da fattori macroeconomici, fluttuazioni valutarie e dinamiche specifiche dei settori. Con l’attenzione rivolta agli sviluppi futuri, gli investitori stanno monitorando attentamente le notizie economiche e politiche che potrebbero influenzare il mercato nei prossimi giorni.