La recente mozione del Parlamento europeo ha scatenato una reazione intensa da parte della Cina, che ha espresso una “forte insoddisfazione e ferma opposizione” alle preoccupazioni riguardanti i controlli sulle esportazioni di terre rare. Questi minerali sono essenziali per la produzione di tecnologia avanzata e ricoprono un ruolo fondamentale in settori come l’informatica, l’automobilistica e le energie rinnovabili. La mozione ha evidenziato come tali restrizioni abbiano “gravemente compromesso le catene di approvvigionamento globali”, mettendo in luce l’impatto delle decisioni di Pechino sull’economia mondiale.
il ruolo della cina nel mercato delle terre rare
Il portavoce della missione cinese presso l’Unione Europea ha sottolineato l’importanza di non politicizzare le questioni commerciali, esortando il Parlamento europeo a smettere di trasformare il commercio in una questione di sicurezza. Ha invitato a “abbandonare i doppi standard in materia di controllo delle esportazioni”, suggerendo che l’Europa adotti criteri più uniformi nelle sue politiche commerciali.
La Cina è il principale produttore mondiale di terre rare, controllando circa il 60% della produzione globale. Negli ultimi anni, ha implementato misure più restrittive per l’export di questi minerali, giustificate da motivazioni ambientali e di sicurezza nazionale. Tuttavia, tali decisioni hanno sollevato preoccupazioni tra i paesi occidentali, che vedono le azioni della Cina come una potenziale leva economica in un contesto di crescente rivalità geopolitica.
importanza delle terre rare
Le terre rare comprendono 17 elementi chimici, tra cui il neodimio, il disprosio e il terbio, fondamentali per la produzione di magneti permanenti utilizzati in:
- Motori elettrici
- Turbine eoliche
- Dispositivi elettronici
La crescente domanda di tecnologie verdi ha reso queste risorse sempre più strategiche. L’Unione Europea, consapevole della propria dipendenza dalle importazioni di terre rare, ha avviato iniziative per diversificare le fonti di approvvigionamento e ridurre la dipendenza dalla Cina.
iniziative dell’unione europea
Negli ultimi anni, il Parlamento europeo ha evidenziato la necessità di una maggiore autonomia strategica in materia di risorse critiche. In risposta alle azioni della Cina, l’Unione ha intensificato gli sforzi per sviluppare una politica industriale per le terre rare. Un esempio significativo è il “Green Deal”, presentato nel 2020, che mira a rendere l’economia dell’UE più sostenibile e resiliente. Parte di questo piano prevede:
- Investimenti in tecnologie innovative
- Promozione di fonti alternative di approvvigionamento per le terre rare
- Progetti di estrazione e riciclo all’interno dell’Europa
Tuttavia, la Cina continua a esercitare una notevole influenza sulle dinamiche globali delle terre rare. La sua posizione di leader nel mercato ha portato a preoccupazioni che Pechino possa utilizzare il controllo sulle forniture come strumento di pressione economica o politica.
La questione delle terre rare e delle politiche di esportazione cinesi rappresenta un tema cruciale per le dinamiche economiche e geopolitiche del futuro. Nonostante la Cina ribadisca la necessità di un dialogo costruttivo e di cooperazione internazionale, le tensioni tra le varie potenze rimangono elevate, rendendo incerta la stabilità delle catene di approvvigionamento globali nel lungo termine.