Ischia Global lancia una sfida al bullismo: la cultura come arma di cambiamento

Giada Liguori

Luglio 11, 2025

Il bullismo è un fenomeno purtroppo persistente nella nostra società, colpendo non solo i giovani, ma anche adulti in vari ambiti della vita quotidiana. Durante la 23esima edizione dell’Ischia Global Film & Music Festival, questo tema è stato al centro di un intenso dibattito, con attori e registi impegnati a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze devastanti del bullismo e del cyberbullismo. L’attore Corrado Fortuna, noto per il suo ruolo nel film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” di Margherita Ferri, ha aperto le danze con una riflessione profonda: “Questa è un’epoca nella quale il bullo è vincente, spesso lo è chi ha potere. Per combattere non c’è che la cultura”.

La cultura come arma contro il bullismo

Fortuna ha richiamato alla memoria il caso di Andrea Spezzacatena, il primo caso di cyberbullismo in Italia, avvenuto nel 2012. Un’epoca in cui il fenomeno stava appena emergendo e che oggi, purtroppo, è diventato un problema diffuso e radicato. Colpisce non solo i giovani, ma anche figure pubbliche nel campo della politica, dello sport e del giornalismo. “Mettersi dalla parte dei bulli è difficile”, ha sottolineato l’attore siciliano, “probabilmente chi lo è ha un malessere profondo, pensa di non essere amato”. Dall’altra parte, chi subisce il bullismo vive spesso in una sorta di “Sindrome di Stoccolma”, sviluppando un attaccamento emotivo verso chi lo maltratta.

Fortuna ha condiviso la sua esperienza nelle scuole di Palermo, dove ha trascorso mesi per presentare il suo film. “Mai sentito volare una mosca nelle scuole di periferia”, ha commentato, evidenziando il desiderio di cultura che i ragazzi manifestano. L’educazione diventa quindi un’arma fondamentale nella lotta contro il bullismo, e l’incontro con il cinema e le storie può rappresentare un’opportunità di crescita e riflessione.

Esperienze significative nel dibattito

Un altro importante contributo al dibattito è stato fornito dall’attore e regista Gilles Rocca, noto personaggio televisivo, che ha presentato il suo film “L’ultima sfida”, incentrato sul tema del calcio scommesse. Anche in questo caso, il bullismo emerge come un elemento cruciale: la figlia del protagonista è bullizzata per la sua aspirazione a diventare calciatrice, contrariamente alle aspettative sociali che la vorrebbero influenzatrice come la madre. Rocca ha raccontato le sue esperienze personali di bullismo, sottolineando che “nella mia vita sono stato bullizzato due volte: da ragazzino perché ero grassottello, e poi perché, diventato un bel ragazzo, c’è chi pensa non possa essere anche intelligente”.

La volontà di combattere l’odio online è un tema ricorrente anche per Alex Belli, attore e produttore, che ha presentato al festival il docu-film “Al termine della notte”. Questo lavoro confronta il comportamento umano alla fine dell’800 con quello dell’oggi, sottolineando come, nonostante i progressi tecnologici, la natura umana rimanga invariata. Belli ha prodotto anche un corto intitolato “Il mostro”, che racconta una storia di cronaca nera e mira a educare il pubblico sui pericoli e le conseguenze del bullismo e dell’odio.

L’importanza della consapevolezza

La modella americana Christine Handy, autrice del bestseller “Walk beside me”, ha condiviso la sua esperienza personale di lotta contro il cancro al seno e le critiche ricevute per non aver utilizzato protesi. “Raccontare storie è curare e guarire”, ha dichiarato, esprimendo l’importanza di avere una forte autostima e di riconoscere che la vera bellezza proviene dall’interno. La sua testimonianza rappresenta un ulteriore passo verso la consapevolezza e l’accettazione di sé, elementi essenziali per combattere il bullismo.

Il festival di Ischia ha quindi messo in luce come la cultura e l’arte possano rappresentare strumenti fondamentali nella lotta contro il bullismo. Attraverso il cinema, la letteratura e le esperienze personali, è possibile sensibilizzare e educare le nuove generazioni, fornendo loro gli strumenti per affrontare le difficoltà e promuovere un ambiente di rispetto e tolleranza. Gli artisti presenti hanno dimostrato che la creatività può fungere da potente alleato nella battaglia contro l’ignoranza e la violenza, contribuendo a costruire una società più giusta e solidale.

Il messaggio che emerge da questi incontri è chiaro: combattere il bullismo richiede un impegno collettivo, in cui ognuno di noi può fare la propria parte. La cultura, in tutte le sue forme, può fornire un antidoto alle ingiustizie e alle ferite causate dal bullismo, aprendo la strada a un futuro in cui il rispetto e l’empatia prevalgano sull’odio e sulla violenza.