Lavoro: la necessità di diversificare l’offerta formativa per un aggiornamento delle competenze

Matteo Rigamonti

Luglio 11, 2025

Negli ultimi anni, il mondo del lavoro ha subito profondi cambiamenti, accelerati dalla digitalizzazione e dalla pandemia di COVID-19. In questo contesto, la necessità di investire sulle risorse umane e sull’aggiornamento delle competenze è diventata una priorità per molte imprese italiane. Le parole di Natale Forlani, Presidente dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (Inapp), pronunciate durante l’Assemblea Pubblica di Assolavoro Formazione, evidenziano quanto sia cruciale diversificare l’offerta formativa per rispondere alle nuove esigenze del mercato del lavoro.

Forlani sottolinea che “servono più attori che producano offerta formativa, a partire da coloro che intermediano l’incontro domanda-offerta di lavoro”. Questo passaggio è fondamentale, poiché non si tratta solo di formare i lavoratori esistenti, ma anche di preparare le nuove generazioni ad affrontare un mercato in continua evoluzione. Le competenze richieste oggi non sono le stesse di dieci anni fa, e questo trend continuerà a mutare nei prossimi anni.

La necessità di un aggiornamento continuo

Nel mercato del lavoro attuale, caratterizzato da una rapida innovazione tecnologica e da cambiamenti strutturali, le competenze richieste si stanno evolvendo. Secondo un rapporto del World Economic Forum, si prevede che entro il 2025 l’85% dei lavori che ci saranno non esiste ancora. Questo implica che le aziende devono non solo cercare talenti con competenze adeguate, ma anche sviluppare programmi di formazione continua per i loro dipendenti.

In questo scenario, l’Inapp ha un ruolo cruciale nell’analizzare le politiche pubbliche e nel suggerire strategie per migliorare la formazione professionale. L’istituto ha il compito di monitorare le esigenze del mercato e di fornire dati utili per la creazione di percorsi formativi che siano realmente efficaci e pertinenti. Forlani ha evidenziato come un’analisi attenta delle dinamiche lavorative possa portare a una formazione più mirata e personalizzata, in grado di rispondere alle sfide future.

Collaborazione tra istituzioni e imprese

Una delle sfide principali è la collaborazione tra le istituzioni formative e le imprese. Forlani ha messo in evidenza l’importanza di creare sinergie tra i vari attori coinvolti nell’istruzione e nella formazione professionale. Le università, le scuole professionali, le agenzie per il lavoro e le imprese devono lavorare insieme per sviluppare programmi formativi che siano in linea con le reali necessità del mercato.

In Italia, ci sono già esempi di alleanze strategiche tra università e aziende, che hanno portato a modelli di apprendimento ibridi, che combinano teoria e pratica. Tali iniziative non solo migliorano le competenze dei giovani, ma anche la loro occupabilità, creando un ponte diretto tra formazione e lavoro. Ad esempio, il progetto “Apprendistato duale” offre ai giovani l’opportunità di lavorare mentre studiano, consentendo loro di acquisire esperienza sul campo e competenze pratiche.

L’importanza della formazione continua

La formazione continua è un altro aspetto cruciale enfatizzato da Forlani. Le aziende devono adottare una cultura dell’apprendimento permanente, dove il personale è incentivato a partecipare a corsi di aggiornamento e a sviluppare nuove competenze. Questo non solo migliora la produttività, ma anche la soddisfazione dei dipendenti, poiché si sentono valorizzati e investiti nel loro sviluppo professionale.

Un esempio significativo è rappresentato dalle piattaforme di e-learning che stanno guadagnando popolarità. Queste risorse offrono corsi in vari settori, dalle competenze digitali alla gestione aziendale, permettendo ai lavoratori di apprendere secondo i propri ritmi e secondo le proprie esigenze. Le aziende possono anche sviluppare programmi di formazione interni, sfruttando esperti e risorse interne per formare i propri dipendenti.

Un futuro che richiede adattamento e flessibilità

Il futuro del lavoro richiederà quindi un alto grado di adattamento e flessibilità, sia da parte delle imprese che dei lavoratori. Le competenze trasversali, come la capacità di problem solving, il pensiero critico e la creatività, stanno diventando sempre più importanti. Forlani ha sottolineato che è essenziale integrare queste competenze nei percorsi formativi, affinché i lavoratori siano realmente preparati ad affrontare le sfide di domani.

Inoltre, la diversificazione dell’offerta formativa non deve limitarsi a settori specifici, ma deve abbracciare un ampio spettro di discipline. Ciò è particolarmente rilevante in un contesto globale, dove le aziende italiane devono competere non solo a livello locale ma anche internazionale. L’adozione di best practices e l’implementazione di modelli di formazione innovativi possono fare la differenza nel mantenere la competitività delle imprese italiane.

La strada da percorrere

In sintesi, il messaggio di Natale Forlani è chiaro e incisivo: per affrontare le sfide del futuro, è fondamentale diversificare e innovare l’offerta formativa. Le aziende, le istituzioni e i professionisti devono collaborare per creare un ecosistema di apprendimento che favorisca lo sviluppo delle competenze necessarie per il mercato del lavoro moderno. Solo così sarà possibile garantire un futuro lavorativo prospero e sostenibile per tutti.