Il cinquantesimo anniversario di “Lo Squalo” rappresenta un momento significativo non solo per il cinema, ma anche per la conservazione degli oceani. Il film, che ha rivoluzionato il concetto di blockbuster, continua a influenzare generazioni di cineasti e spettatori. Per commemorare questo traguardo, National Geographic ha lanciato il documentario “Jaws @ 50: The Definitive Inside Story”, diretto da Laurent Bouzereau e disponibile su Disney+ dal 11 luglio. Questa opera offre uno sguardo approfondito sui retroscena della creazione di “Lo Squalo”, un film che ha catturato l’immaginazione del pubblico.
La creazione di un capolavoro
Il documentario presenta materiali d’archivio, interviste inedite e testimonianze che rivelano il caos e la genialità che hanno caratterizzato la produzione. Steven Spielberg, all’epoca solo 27enne, ha affrontato enormi pressioni per realizzare un film che è diventato un classico. Durante le riprese, lo squalo meccanico progettato per il film spesso si inceppava, causando ritardi e costi elevati.
- Il romanzo di Peter Benchley: La storia di “Lo Squalo” inizia con il libro di Benchley, che ha ispirato produttori come Richard D. Zanuck e David Brown. Benchley ha creato una narrazione che va oltre il semplice attacco di uno squalo, esplorando come una comunità affronta una minaccia incontrollabile.
- L’eredità di Wendy Benchley: La moglie di Peter, Wendy, ha continuato a portare avanti la sua eredità, diventando un’attivista ambientale e fondando un’organizzazione per la protezione degli oceani.
Le sfide di Spielberg
Il documentario non si limita a raccontare il dietro le quinte della produzione, ma include anche le reazioni del pubblico al momento dell’uscita. Spielberg ha condiviso le sue ansie, rivelando che molti pensavano che non sarebbe riuscito a completare il film. Nonostante il successo, ha confessato di aver sofferto di una “sindrome post-traumatica” dopo l’uscita, evidenziando quanto fosse coinvolto emotivamente nel progetto.
L’impatto culturale e ambientale
“Lo Squalo” ha avuto un impatto profondo non solo sul cinema, ma anche sulla percezione degli squali. Dopo l’uscita del film, si è assistito a un aumento della caccia agli squali, portando Benchley e sua moglie a impegnarsi nella educazione del pubblico sulla conservazione degli oceani. La loro iniziativa ha avuto successo, con un aumento del 30% nelle iscrizioni ai corsi di biologia marina nel 1975, dimostrando come il film abbia ispirato molti giovani a intraprendere studi in questo campo.
Il cinquantesimo anniversario di “Lo Squalo” coincide con importanti conferenze internazionali sulla conservazione degli oceani. Wendy Benchley spera che l’attenzione sul film possa contribuire a decisioni durature per la salvaguardia dell’ambiente marino. La storia di “Lo Squalo” non è solo quella di un film di successo, ma un monito sull’importanza della coesistenza con la natura e sui legami tra la comunità cinematografica e quella scientifica.
In un’epoca in cui i blockbuster sono all’ordine del giorno, “Lo Squalo” rimane una pietra miliare per la sua innovazione tecnica e narrativa. Celebrare questo anniversario è un tributo a un capolavoro cinematografico e un invito a riflettere sulla nostra responsabilità nei confronti dell’ambiente marino.