Rafforzare il sistema investimenti: la proposta di Forlani per le risorse umane

Matteo Rigamonti

Luglio 11, 2025

La formazione continua e l’adeguamento delle risorse umane sono diventati temi centrali nel dibattito contemporaneo sul lavoro, specialmente in un contesto economico in rapida evoluzione. Durante l’Assemblea pubblica di Assolavoro Formazione a Milano, Natale Forlani, presidente dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (Inapp), ha sottolineato l’importanza di questi aspetti. L’incontro ha rappresentato un’importante occasione per analizzare i risultati della ricerca “Il mercato dei servizi per la formazione in Italia”, realizzata da Assolavoro DataLab, l’Osservatorio dell’Associazione nazionale delle agenzie per il lavoro.

L’importanza della cultura della formazione

Forlani ha evidenziato che la cultura della formazione non è solo una questione di aggiornamento professionale, ma una necessità fondamentale per il sistema produttivo e per il mercato del lavoro. Ha dichiarato: “La cultura della formazione serve, è indispensabile per affrontare problemi complessi derivanti dall’innovazione tecnologica e dalle necessità organizzative”. La rapida evoluzione delle tecnologie richiede un adeguamento costante delle competenze dei lavoratori, affinché possano interagire efficacemente con fornitori e clienti.

Adeguare le risorse umane per investimenti efficaci

Il presidente di Inapp ha messo in evidenza che “la capacità di adeguare le risorse umane è decisiva per rafforzare anche il sistema degli investimenti”. Senza investimenti nelle persone, le aziende non possono sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie implementate. In altre parole, le tecnologie diventano solo un capitale investito, mentre le competenze e la formazione dei lavoratori rappresentano la chiave per utilizzarle in modo efficace.

Diversificazione dell’offerta formativa

Forlani ha insistito sull’importanza di diversificare l’offerta formativa. Non è sufficiente fare affidamento esclusivamente sulla formazione scolastica o su quella universitaria. Entrambe sono fondamentali, ma non possono coprire tutte le esigenze del mercato del lavoro attuale. Ha affermato: “Servono più attori che producano offerta formativa”, esprimendo la necessità di un approccio integrato che coinvolga diverse parti interessate, tra cui imprese e enti bilaterali.

In sintesi, il contesto attuale richiede un cambiamento di mentalità, in cui le aziende iniziano a rendersi conto dell’importanza di investire nelle proprie risorse umane. La consapevolezza di dover investire in formazione e aggiornamento si sta diffondendo, ma è fondamentale che questo investimento diventi una pratica comune e continua.

La ricerca presentata durante l’assemblea ha rivelato dati significativi sul mercato della formazione in Italia. Gli investimenti in formazione professionale da parte delle aziende italiane sono ancora insufficienti rispetto agli standard europei. Solo una percentuale limitata di lavoratori partecipa a corsi di formazione continua, un gap che deve essere colmato per migliorare la competitività delle imprese italiane.

In questo contesto, è interessante notare come le politiche attive del lavoro in Italia stiano cercando di rispondere a queste sfide. Tuttavia, come ha evidenziato Forlani, “dobbiamo fare degli sforzi notevoli per migliorare”. Le politiche attive devono incentivare la formazione e garantire che le competenze acquisite siano in linea con le esigenze del mercato del lavoro, richiedendo una maggiore collaborazione tra istituzioni educative, aziende e agenzie per il lavoro.

In conclusione, l’intervento di Natale Forlani ha messo in luce la necessità di una visione a lungo termine per la formazione e l’adeguamento delle risorse umane. La sfida è quella di creare un ecosistema in cui la formazione continua diventi una priorità condivisa, fondamentale per il progresso delle imprese e per il benessere dei lavoratori.