Karla Sofia Gascon è un nome che ha fatto scalpore nel panorama cinematografico internazionale. Prima attrice transgender candidata all’Oscar per il suo ruolo nel film “Emilia Perez” e già vincitrice di un prestigioso premio a Cannes, Gascon ha dimostrato di avere una personalità forte e affascinante. Quest’anno ha fatto ritorno all’Ischia Global Film e Music Festival, un evento che riunisce appassionati di cinema e musica in una delle località più incantevoli d’Italia. La sua presenza è stata accolta con entusiasmo, soprattutto dopo un periodo difficile che ha affrontato.
la notorietà e le polemiche
In un’intervista recente, Gascon ha espresso i suoi sentimenti riguardo alla notorietà e alle accuse di razzismo che l’hanno colpita. “Ma davvero sono io la più cattiva del mondo?”, ha esclamato, riflettendo su come gli eventi del passato l’abbiano influenzata. Le polemiche sui social media l’hanno emarginata per mesi, eppure, la sua ironia e il suo spirito vivace non sembrano affievolirsi. “Nulla prova che sia stata io. Mi sono sempre comportata bene nella vita, mai fatto male. La realtà è diversa dal mondo dei social”, ha aggiunto, sottolineando come le dinamiche online possano distorcere la verità.
Gascon ha scelto di non approfondire ulteriormente la vicenda, ritenendo che parlare di ciò sarebbe stato inutile. Ha dichiarato: “Credo che dietro quell’attacco ci siano state anche motivazioni economiche per danneggiare il film. E contro di me sicuramente transfobia. Sembrava che meritassi la sedia elettrica!”. La sua determinazione e resilienza sono evidenti, e nonostante le avversità, ha ricevuto sostegno da numerosi colleghi, tra cui il regista Alejandro Amenábar e l’attrice Paz Vega.
un anno straordinario
Il suo bilancio dell’anno trascorso è “straordinario”. La ricezione del pubblico è stata calorosa, un aspetto che Gascon tiene particolarmente a cuore. “In Spagna, la polizia ha dovuto scortarmi durante l’ultimo Pride a Madrid per la troppa folla che si accalcava per salutarmi. È stato bellissimo”, ha raccontato, esprimendo gratitudine per l’affetto ricevuto. La sua famiglia, che comprende la moglie e la figlia, ha condiviso con lei questo viaggio a Ischia, un’isola che ha descritto come “straordinaria”.
Gascon ha anche condiviso il suo amore per i ruoli da cattiva in pellicola. Recentemente ha terminato le riprese di “Trinidad”, un western spagnolo in cui recita accanto a Paz Vega. “Credo sia un film molto bello, che potrà concorrere a premi importanti. Il mio personaggio è tremendo davvero!”, ha rivelato, evidenziando come i ruoli complessi e sfaccettati siano quelli che più la affascinano. La sua passione per la recitazione è contagiosa, e le sue parole riflettono un autentico amore per il mestiere.
riflessioni sui diritti civili e il futuro
Parlando della situazione attuale dei diritti civili, Gascon ha espresso preoccupazione. “Si, purtroppo. Trovo che in generale il mondo stia vivendo un momento pericoloso, stiamo retrocedendo in tutti i sensi”, ha dichiarato. La sua osservazione sull’umanità, “l’uomo è l’unico essere che inciampa due volte nella stessa pietra”, sottolinea una riflessione profonda sulla condizione umana e sulle sfide che la società deve affrontare. Gascon spera in un rapido ritorno a un clima di normalità, lontano da estremismi e conflitti.
Quando le è stato chiesto con quali registi desidererebbe lavorare, la sua lista è affollata di nomi illustri. “A cominciare naturalmente da Tarantino. Sono grande ammiratrice di Denis Villeneuve, che girerà il prossimo James Bond; ecco, quello sarebbe un sogno… Così come lavorare con Almodóvar, Spielberg e i vostri Garrone e Sorrentino“, ha risposto con entusiasmo. Questa passione per i grandi nomi del cinema dimostra non solo la sua ambizione, ma anche il desiderio di continuare a crescere artisticamente.
L’incontro di Gascon con il pubblico di Ischia è stato un momento di celebrazione, non solo per il suo talento, ma anche per la sua resilienza e il suo spirito indomito. La sua capacità di affrontare le sfide e di rimanere fedele a se stessa la rende un’icona ispiratrice, non solo per le persone della comunità LGBTQ+, ma per chiunque affronti pregiudizi e difficoltà. La sua storia è un potente promemoria dell’importanza di sostenere e celebrare la diversità nel mondo del cinema e oltre.