L’ultima seduta della settimana ha messo in evidenza un andamento negativo per le Borse europee, con Milano che ha registrato il calo più significativo tra le principali piazze finanziarie del Vecchio continente. Gli investitori, preoccupati per le possibili ripercussioni dei dazi imposti dagli Stati Uniti, hanno reagito con cautela, contribuendo a un ribasso dell’1,11% dell’indice Ftse Mib, che ha chiuso a 40.077 punti, mantenendo comunque la soglia psicologica dei 40.000 punti. Nella stessa giornata, Parigi e Madrid hanno visto un ribasso dello 0,9%, mentre Francoforte è scesa dello 0,8%. Amsterdam, invece, ha chiuso con una perdita dello 0,6% e Londra ha registrato un calo dello 0,4%.
Le tensioni commerciali e il loro impatto
Uno dei fattori che ha influenzato il mercato è stato il monitoraggio da parte degli operatori della situazione commerciale internazionale, in particolare per quanto riguarda le relazioni con gli Stati Uniti. Le tensioni sui dazi sono tornate a far discutere, specialmente dopo che l’amministrazione statunitense ha minacciato nuove tariffe su una serie di beni importati dall’Unione Europea. Questo clima di incertezza ha creato preoccupazioni in molti settori, principalmente in quello automobilistico e manifatturiero.
Stabilità e rendimento dei titoli di Stato
Un elemento di stabilità nel panorama finanziario italiano è rappresentato dallo spread tra Btp e Bund, che ha chiuso a 84,7 punti base, un livello che si avvicina ai minimi storici dal 2010. Questo dato è interessante, soprattutto considerando che lo spread era partito da 86 punti e si è mantenuto attorno agli 85 punti durante gran parte della giornata. Nonostante la pressione sui mercati, il rendimento dei titoli di Stato europei ha mostrato un modestissimo incremento, con il rendimento del Btp italiano fissato al 3,56%.
Andamento dei mercati energetici e titoli in calo
Sul fronte valutario, l’euro si è mantenuto fiacco, scivolando leggermente sotto la soglia di 1,17 rispetto al dollaro. Questo andamento è stato accompagnato da un’andamento contrastante delle criptovalute, con Bitcoin che ha raggiunto livelli significativi, oscillando intorno ai 117.000 dollari, poco sotto il suo massimo storico di 118.000 dollari.
Nel settore energetico, i prezzi del gas hanno mostrato un incremento, con il future sul metano a Amsterdam che ha chiuso in rialzo dell’1,1%, arrivando a 35,5 euro al Megawattora. Anche il petrolio ha visto un aumento, con il greggio che ha superato i 68 dollari al barile, segnando un incremento di oltre due punti percentuali. Questi aumenti sono da attribuire a fattori geopolitici e alle dinamiche di offerta e domanda, che continuano a influenzare i mercati globali.
Tornando a Piazza Affari, il titolo di Iveco ha subito una delle perdite più pesanti, chiudendo con un ribasso del 6% a 15,5 euro. Le ragioni di questo calo sono molteplici e includono speculazioni su un possibile riassetto del settore della Difesa, che coinvolge anche altre aziende come Stellantis, scesa del 4,6% a 8,5 euro. Questi sviluppi sono preoccupanti per gli investitori, che temono che le difficoltà nel settore possano riflettersi in una performance economica complessiva del gruppo.
Nel comparto bancario, la situazione non è stata migliore. Banco Bpm ha registrato un ribasso del 3,7%, mentre Unicredit ha visto un calo del 2,3%. Mediobanca ha chiuso in ribasso dell’1,7% e Mps ha segnato una perdita dell’1,5%. Queste performance negative nel settore bancario possono essere correlate all’andamento generale delle Borse e alla crescente preoccupazione per la stabilità economica, che influisce sul sentiment degli investitori.
Nonostante il clima di incertezza, ci sono stati anche segnali positivi nel mercato. Generali ha chiuso in rialzo dello 0,2%, e tra i titoli a elevata capitalizzazione, Saipem ha registrato un incremento dell’1% e Leonardo ha chiuso in crescita dell’1,3% a 47,2 euro. Queste performance indicano che, sebbene il mercato complessivo stia affrontando sfide significative, ci sono aziende che riescono a trovare opportunità di crescita, anche in un contesto difficile.
In un panorama in continua evoluzione, gli investitori continueranno a monitorare con attenzione le dinamiche dei dazi, le relazioni internazionali e i fattori macroeconomici. Questi elementi giocheranno un ruolo cruciale nel determinare l’andamento futuro dei mercati europei e, in particolare, della Borsa di Milano. La prossima settimana si preannuncia altrettanto intensa, con occhi puntati su eventuali sviluppi politici e economici che potrebbero influenzare le scelte di investimento e il sentiment di mercato.