Cinque aziende in competizione per il futuro dei lanciatori europei dell’Esa

Giada Liguori

Luglio 13, 2025

L’Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha recentemente annunciato le cinque aziende che hanno superato la prima fase della European Launcher Challenge, un’iniziativa fondamentale per il futuro dei lanciatori spaziali europei. Questa competizione, articolata in due fasi, è progettata per stimolare lo sviluppo di nuovi veicoli di lancio e migliorare la competitività del settore spaziale in Europa. Con l’aumento della domanda di accesso allo spazio, questa iniziativa rappresenta un passo cruciale per garantire che l’Europa mantenga una posizione di rilievo nel panorama spaziale globale.

Le aziende selezionate

Le cinque aziende che hanno avuto successo in questa fase sono:

  1. Isar Aerospace (Germania)
  2. Maiaspace (Francia)
  3. Orbital Express Launch – Orbex (Regno Unito)
  4. Payload Aerospace (Spagna)
  5. Rocket Factory Augsburg (Germania)

Ognuna di queste aziende ha presentato proposte innovative, valutate da Esa secondo criteri rigorosi. Tra i criteri di selezione, la maturità tecnica dei progetti, la sostenibilità aziendale, il mercato istituzionale previsto e la conformità con le normative sugli appalti hanno giocato un ruolo cruciale. Questo approccio garantisce che solo le proposte più solide e promettenti vengano avanzate, contribuendo a creare un ecosistema di lancio robusto e competitivo.

Focus sulle aziende

La Germania si distingue in particolare, con due aziende in gara: Isar Aerospace e Rocket Factory Augsburg. Isar Aerospace, fondata nel 2018, punta a rendere accessibile lo spazio a più clienti attraverso un razzo a lancio verticale chiamato “Spectrum”. Dall’altro lato, Rocket Factory Augsburg sta sviluppando un veicolo di lancio chiamato “RFA One”, progettato per essere altamente flessibile e conveniente, servendo clienti commerciali e istituzionali.

Maiaspace, con sede in Francia, ha una visione ambiziosa per i lanciatori spaziali. L’azienda intende sviluppare una nuova generazione di lanciatori riutilizzabili, riducendo i costi e migliorando l’efficienza. Questo approccio alla riutilizzabilità è fondamentale nell’industria spaziale moderna, come dimostrato dal successo di aziende come SpaceX.

Orbital Express Launch, nota anche come Orbex, rappresenta il Regno Unito nella competizione. Questa azienda ha sviluppato un razzo chiamato “Prime”, progettato per il lancio di piccoli satelliti, e si distingue per il suo impegno verso la sostenibilità, utilizzando un propellente ecologico per ridurre l’impatto ambientale.

Infine, Payload Aerospace, con sede in Spagna, sta lavorando a una proposta che combina capacità di lancio robuste con un modello di business sostenibile. L’emergere di aziende come Payload Aerospace evidenzia il potenziale di crescita e innovazione della Spagna nel settore spaziale europeo.

Prossimi passi e opportunità

Una volta completata la fase di selezione, Esa avvierà un dialogo approfondito con le aziende prescelte e con gli Stati membri interessati. Questo dialogo avrà l’obiettivo di consolidare la proposta del programma European Launcher Challenge e finalizzare la documentazione legale necessaria per il finanziamento e l’attuazione del progetto. La Conferenza Ministeriale del 2025 sarà un momento cruciale, in cui gli Stati membri si impegneranno a finanziare il programma.

La seconda fase della gara prevede la firma dei contratti per la European Launcher Challenge, con un programma ambizioso che prevede contratti per un massimo di 169 milioni di euro per ogni azienda selezionata. Questi fondi saranno destinati a finanziare servizi di lancio per Esa dal 2026 al 2030 e a potenziare la capacità di lancio esistente.

In un contesto globale in rapida evoluzione, dove le tecnologie spaziali stanno progredendo a un ritmo senza precedenti, l’iniziativa dell’Esa rappresenta un’importante opportunità per le aziende europee di posizionarsi come leader nel settore. La competizione non è solo una questione di innovazione tecnica, ma anche di strategia commerciale e sostenibilità. Con l’aumento della domanda di servizi spaziali, l’Europa ha la possibilità di affermarsi come un hub di lancio globale, capace di rispondere alle esigenze di un mercato sempre più diversificato e competitivo.