Di Maio: il potenziale inespresso della formazione professionale in Italia

Matteo Rigamonti

Luglio 13, 2025

Il tema della formazione professionale in Italia riveste un’importanza cruciale, eppure, come evidenziato da Agostino Di Maio, neoeletto presidente di Assolavoro Formazione, il sistema attuale è largamente sottoutilizzato. Durante l’Assemblea pubblica di Assolavoro Formazione a Milano, Di Maio ha messo in luce la significativa perdita di opportunità, sia a livello economico che per l’implementazione del capitale umano nelle aziende. La formazione professionale non è solo una questione di qualifiche, ma rappresenta un elemento fondamentale per la crescita sostenibile del mercato del lavoro italiano.

dati sul mercato della formazione professionale

I dati emersi dalla ricerca “Il mercato dei servizi per la formazione in Italia”, condotta da Assolavoro DataLab, dimostrano chiaramente il potenziale di crescita del settore. Nel 2022, il mercato della formazione professionale per adulti ha generato un fatturato superiore ai 3,2 miliardi di euro. Questi numeri non solo evidenziano l’importanza economica della formazione, ma anche la necessità di un miglioramento e di una promozione più incisiva di questo settore.

Di Maio ha descritto la formazione professionale come il “vertice di una piramide rovesciata” su cui poggia tutto il mercato del lavoro. Questo concetto è cruciale: la formazione continua è essenziale per l’aggiornamento delle competenze, con particolare riferimento a:

  1. Upskilling: miglioramento delle competenze dei lavoratori già attivi.
  2. Reskilling: preparazione dei lavoratori che entreranno nel mercato del lavoro.

Inoltre, la formazione è fondamentale per ridurre le transazioni lavorative e migliorare il rapporto tra il sistema scolastico e il mondo del lavoro.

le sfide del mercato del lavoro italiano

Uno dei grandi problemi del mercato del lavoro italiano è l’alto tasso di inattività, che Di Maio definisce come una “vera piaga”. Questo fenomeno è spesso legato alla mancanza di opportunità di formazione adeguata, che non solo aiuterebbe a reinserire i lavoratori inattivi, ma contribuirebbe anche a creare un ambiente lavorativo più dinamico e competitivo. Secondo Di Maio, “la formazione serve sempre, in ogni fase”, e ci sono ampi margini di miglioramento che devono essere sfruttati.

Un altro aspetto emerso durante l’incontro è la frammentarietà regionale del sistema di formazione professionale. Questo problema è in parte causato da una “impostazione costituzionale” che attribuisce alle Regioni la competenza esclusiva in materia di formazione, risultando in standard disomogenei su scala nazionale. Di Maio ha affermato: “Su questo lavoriamo proficuamente con molte Regioni e cerchiamo di condividere le buone pratiche”. Tuttavia, ha anche riconosciuto che si tratta di un lavoro “molto faticoso” che potrebbe essere svolto con maggiore efficacia, suggerendo la necessità di un approccio più coordinato e integrato.

la visione di assalavoro formazione

La visione di Di Maio per Assolavoro Formazione è chiara: si tratta di un’associazione che aggrega i migliori operatori del settore. La missione è orientata al placement, un aspetto cruciale per misurare l’efficacia della formazione. Secondo il contratto collettivo dell’associazione, almeno il 35% dei discenti deve trovare un lavoro, un obiettivo che Di Maio considera essenziale per valutare la qualità della formazione. Questo approccio al placement non è solo una questione di risultati, ma rappresenta un elemento di responsabilità sociale nei confronti dei lavoratori e delle aziende.

In un mondo del lavoro in continua evoluzione, la capacità di adattarsi e formarsi secondo le esigenze del mercato è fondamentale. La formazione professionale deve adattarsi ai cambiamenti e alle nuove sfide, come l’innovazione tecnologica e le dinamiche globali. Per questo motivo, la collaborazione tra pubblico e privato diventa cruciale, creando sinergie che possano portare a una formazione più efficace e accessibile.

Di Maio ha anche sottolineato l’importanza di integrare la formazione professionale con le istituzioni scolastiche. Le scuole devono preparare gli studenti non solo per il mondo accademico, ma anche per il mercato del lavoro, offrendo percorsi formativi che siano in linea con le necessità delle imprese. Questo richiede una maggiore interazione tra il sistema educativo e il mondo del lavoro, affinché i giovani possano entrare nel mercato con le competenze giuste.

In conclusione, il messaggio di Di Maio è chiaro: il sistema di formazione professionale in Italia ha un potenziale inespresso che deve essere valorizzato. Attraverso un miglioramento delle pratiche esistenti, una maggiore collaborazione tra attori pubblici e privati e un focus sul placement, è possibile trasformare la formazione professionale in un vero e proprio motore di crescita per l’economia italiana e per il benessere dei lavoratori.