Ferie non godute: il 97% delle sentenze si schiera contro la Pubblica Amministrazione

Matteo Rigamonti

Luglio 13, 2025

Negli ultimi anni, il tema delle ferie non godute nel settore pubblico ha assunto una rilevanza sempre maggiore, portando a un incremento esponenziale dei contenziosi legali. Nel primo semestre del 2025, sono state emesse 425 sentenze relative alla monetizzazione dei giorni di riposo non usufruiti. Di queste, ben 412 hanno avuto un esito favorevole per i lavoratori, il che equivale a un impressionante 97% delle pronunce totali. Questi dati sono indicativi di una giurisprudenza che si sta consolidando nel riconoscere il diritto all’indennità, anche in assenza di una richiesta formale o di un diniego da parte dell’amministrazione.

I diritti dei dipendenti pubblici

La questione riguarda tutti i dipendenti pubblici, che includono statali, regionali, comunali, sanitari e scolastici. Al momento della cessazione del rapporto di lavoro, sia esso dovuto a pensionamento, dimissioni, trasferimento o licenziamento, i lavoratori che non hanno potuto usufruire delle ferie maturate durante il servizio per cause non dipendenti dalla loro volontà hanno diritto a ricevere un’indennità economica sostitutiva per le ferie non godute. Questo diritto è tutelato dalla Direttiva 2003/88/CE, che stabilisce come fondamentale il diritto alle ferie annuali retribuite, potendo essere sostituito da un’indennità solo al termine del rapporto di lavoro.

Crescita dei contenziosi e dei rimborsi

Secondo un’analisi condotta da Consulcesi & Partners, la somma complessivamente liquidata ai dipendenti pubblici tra gennaio e giugno 2025 ha superato i 3 milioni di euro, comprendendo rimborsi per oltre 2.345.000 euro e 867.000 euro di spese legali riconosciute. Questo trend in crescita sta facendo emergere una realtà che è stata a lungo trascurata e che oggi trova tutela giurisdizionale. Rispetto all’ultimo report di maggio, le sentenze sulle ferie non godute sono aumentate del 70%, passando da 250 a 425, mentre i rimborsi complessivi sono cresciuti di oltre il 17%.

Tra i casi di risarcimento più elevati registrati, spiccano quelli ottenuti da dirigenti medici, con importi che arrivano fino a 72.000 euro, seguiti da funzionari di enti locali (fino a 50.000 euro) e docenti precari (fino a 12.700 euro). Il rimborso più alto del 2025, pari a 72.000 euro, è stato ottenuto grazie a una sentenza del Tribunale del Lavoro di Ferrara (n. 96/2025), che ha confermato principi giuridici fondamentali:

  1. L’irrilevanza delle dimissioni volontarie
  2. L’assenza di un onere probatorio per il dipendente
  3. Il diritto al rimborso anche per le figure apicali

L’importanza dell’informazione

Bruno Borin, responsabile del team legale di Consulcesi & Partners, sottolinea come la giurisprudenza stia progressivamente riconoscendo il diritto alla monetizzazione delle ferie non godute. È essenziale che i lavoratori pubblici siano informati su come far valere questo diritto, soprattutto in prossimità della scadenza di prescrizione. Per questo motivo, Consulcesi & Partners ha organizzato un webinar gratuito per affrontare il tema delle ferie non godute, rivolto a dipendenti pubblici, medici, insegnanti e funzionari. L’evento, dal titolo “Come ottenere l’indennità per le ferie non godute: guida legale e strumenti”, si svolgerà online il 14 luglio 2025, a partire dalle ore 12:30. Durante il webinar, esperti del settore illustreranno le ultime pronunce favorevoli e forniranno informazioni sui documenti e le tempistiche necessari per ottenere l’indennizzo.

È importante notare che la giurisprudenza europea ha avuto un ruolo cruciale in questa evoluzione. Nel 2024, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è espressa in due distinti procedimenti (C-218/22 e C-699/22), stabilendo che il divieto di monetizzazione delle ferie non godute, previsto dall’art. 5, comma 8, del D.L., contrasta con le tutele stabilite dalla normativa dell’Unione Europea. La Cassazione, con sentenza n. 5496/2025, ha ribadito chiaramente che un dirigente medico, al momento della cessazione del rapporto di lavoro, ha diritto al pagamento dell’indennità sostitutiva per le ferie non godute, tranne nel caso in cui l’azienda possa dimostrare di aver informato il dipendente riguardo alla scadenza del diritto.

Il calcolo dell’indennità si basa sul numero di giorni di ferie non godute, moltiplicato per la retribuzione giornaliera, che deve includere eventuali indennità e accessori. In molti casi, i tribunali hanno riconosciuto risarcimenti anche superiori ai 30.000-40.000 euro, dimostrando che il tema delle ferie non godute è non solo di grande rilevanza giuridica, ma anche economica, per i dipendenti pubblici in Italia.

In questo contesto, l’informazione e la consapevolezza dei diritti dei lavoratori sono fondamentali per garantire che questi possano beneficiare di quanto a loro dovuto, in un settore che spesso ha visto i diritti dei dipendenti trascurati.