Novità fiscali in arrivo: esperti a confronto sul concordato preventivo biennale 2025-2026

Matteo Rigamonti

Luglio 14, 2025

L’introduzione della Circolare 9/E del 24 giugno 2025 da parte dell’Agenzia delle Entrate segna un momento cruciale per la compliance fiscale, con l’implementazione di nuove regole riguardanti il Concordato preventivo biennale (Cpb). Questo nuovo framework, che entrerà in vigore nel biennio 2025-2026, mira a creare un sistema più selettivo e flessibile, focalizzato sul merito. L’obiettivo principale è promuovere un rapporto più collaborativo e trasparente tra contribuenti e fisco, con un ruolo sempre più rilevante per i professionisti fiscali.

Le novità del concordato preventivo biennale

Raffaele Di Capua, fondatore dello studio Di Capua & Partners, sottolinea che la circolare rappresenta un cambiamento significativo per il Concordato preventivo biennale, descrivendolo come uno strumento di compliance evoluta. Le novità includono:

  1. Soglie massime per i contribuenti ad alta affidabilità fiscale.
  2. Possibilità di rimodulare la proposta in caso di eventi straordinari.
  3. Regime opzionale di imposta sostitutiva con aliquote dal 10% al 15% in base al punteggio dell’Indice Sintetico di Affidabilità Fiscale (Isa).

Questo approccio premia i comportamenti virtuosi e la continuità nella dichiarazione dei redditi, rendendo il sistema fiscale più equo e prevedibile.

Critiche e preoccupazioni

Tuttavia, le novità non sono prive di critiche. Luca Bisignani, partner di Proactiva Corporate & Tax, esprime preoccupazione riguardo alle modifiche, che potrebbero compromettere l’attrattività di uno strumento già poco apprezzato dai contribuenti. Le nuove cause di decadenza e cessazione, introdotte per contrastare possibili abusi, potrebbero ridurre l’appeal del Concordato. Bisignani avverte che “le limitazioni e le nuove regole potrebbero far sì che, nel corso degli anni, il Concordato preventivo biennale si ‘sgonfi’ come accaduto con altre misure”.

Un passo verso un sistema più maturo

Paolo Borghi di Moore Professionisti Associati evidenzia che la circolare rappresenta un passo avanti verso un sistema più maturo e selettivo. L’introduzione di limiti quantitativi per i soggetti con elevato punteggio Isa è un segnale chiaro di un patto di affidabilità tra contribuente e Amministrazione. La flessibilità del meccanismo, che consente la comunicazione di eventi straordinari, rende il sistema più in linea con la realtà operativa delle imprese.

Con l’aumento dei controlli, è fondamentale che i professionisti fiscali guidino i propri clienti verso scelte ben ponderate, valutando non solo la convenienza economica, ma anche la sostenibilità del percorso fiscale intrapreso. In questo contesto, il ruolo del consulente fiscale diventa sempre più strategico, richiedendo un approccio proattivo per garantire la compliance fiscale e sfruttare le opportunità offerte dal Concordato preventivo biennale.

In conclusione, la riforma del Concordato preventivo biennale si inserisce in un contesto economico e sociale che richiede un sistema fiscale più giusto e responsabile. Le nuove regole potrebbero incentivare comportamenti virtuosi tra i contribuenti, creando un ambiente fiscale più dinamico. La sfida principale sarà mantenere un equilibrio tra rigore e flessibilità, assicurando che il Concordato possa fungere da strumento di tutela per le imprese virtuose, senza scoraggiare l’adesione di chi potrebbe beneficiarne. La preparazione e l’adeguata consulenza rimarranno elementi chiave per affrontare le nuove sfide e opportunità nel biennio 2025-2026.