Presidenza Ue: verso un accordo equo con gli Usa o scatta la reazione?

Matteo Rigamonti

Luglio 14, 2025

La questione dei dazi tra Unione Europea e Stati Uniti continua a essere uno dei temi più rilevanti nell’agenda politica internazionale. Con la scadenza del primo agosto che si avvicina, i negoziati per un’intesa che possa porre fine alle tensioni commerciali sono in pieno svolgimento. Lars Lokke Rasmussen, il ministro degli Esteri danese e presidente di turno dell’Unione Europea, ha recentemente affermato che c’è ancora tempo per finalizzare un accordo, sottolineando l’importanza di raggiungere un’intesa equa per entrambe le parti.

L’importanza dell’unità

Rasmussen ha evidenziato che “mantenere l’unità” tra gli Stati membri dell’Unione è fondamentale per affrontare questa questione. La necessità di mostrare un fronte unito è cruciale in un contesto in cui le politiche commerciali globali sono soggette a rapidi cambiamenti e incertezze. La Danimarca, sotto la presidenza di Rasmussen, si trova a gestire una situazione complessa, caratterizzata non solo dalla necessità di un accordo commerciale, ma anche dalla pressione di garantire che gli interessi di tutti i Paesi membri siano rispettati.

Le ripercussioni dei dazi

Il commercio tra l’UE e gli Stati Uniti è di fondamentale importanza, con scambi che ammontano a centinaia di miliardi di euro ogni anno. Tuttavia, l’introduzione di dazi unilateralmente da parte degli USA in passato ha creato un clima di tensione. Le aziende europee, in particolare quelle operanti nei settori dell’automotive, dell’acciaio e dell’alluminio, hanno avvertito l’impatto di queste misure, che hanno portato a:

  1. Aumento dei costi
  2. Diminuzione della competitività

Rasmussen ha avvertito che, nel caso in cui si verifichino “dazi ingiustificati”, l’Unione Europea deve essere pronta a reagire. Questa posizione riflette una crescente consapevolezza all’interno dell’UE circa la necessità di proteggere i propri interessi economici e commerciali, senza essere percepita come un atto di aggressione.

Verso una strategia a lungo termine

Le negoziazioni attuali si inseriscono in un contesto globale più ampio, in cui le relazioni commerciali tra le potenze economiche sono sempre più influenzate da fattori geopolitici. La guerra in Ucraina, ad esempio, ha avuto ripercussioni significative sull’economia globale e ha portato a un aumento delle tensioni tra Occidente e Russia, influenzando inevitabilmente anche le relazioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea.

In questo scenario, è fondamentale che l’Unione Europea non solo si prepari a un eventuale fallimento delle trattative, ma anche che sviluppi una strategia a lungo termine per affrontare le sfide commerciali future. Alcuni passi cruciali potrebbero includere:

  1. Diversificazione delle forniture
  2. Investimento in tecnologie verdi e sostenibili

Inoltre, la questione dei dazi non è l’unico aspetto da considerare nei rapporti tra Europa e Stati Uniti. Ci sono anche questioni legate alla regolamentazione dei mercati digitali, alla protezione dei dati e alla gestione della crisi climatica. La collaborazione in queste aree potrebbe non solo aiutare a ridurre le tensioni commerciali, ma anche a promuovere un’agenda di sviluppo sostenibile che possa beneficiare entrambe le parti.

In sintesi, la questione dei dazi è solo una delle sfide che l’Unione Europea deve affrontare nei suoi rapporti con gli Stati Uniti. La presidenza danese, con il suo focus sull’unità e l’equità, ha il potenziale per guidare l’Europa in un periodo di incertezze, preparandola a rispondere in modo efficace e strategico alle sfide commerciali del futuro.