Unicredit sfida il golden power con strategie audaci

Giada Liguori

Luglio 14, 2025

Unicredit si trova attualmente al centro di una controversia significativa con il governo italiano riguardo l’uso del golden power nella sua offerta pubblica di scambio (Ops) sul Banco Bpm. La banca, guidata da Andrea Orcel, ha lanciato un attacco diretto, denunciando un “uso illegittimo” di questa misura governativa. La recente decisione del Tar del Lazio, che ha accolto parzialmente il ricorso di Unicredit, ha reso la situazione ancora più complessa, aprendo a nuove possibilità per la banca e ponendo interrogativi sulla legittimità dell’intervento governativo.

la posizione di unicredit

Unicredit ha espresso preoccupazione per le “comunicazioni e campagne ingiustificatamente aggressive” del governo nei confronti della sua offerta. La banca sostiene che tali manovre hanno creato confusione tra gli azionisti del Banco Bpm, danneggiando gli interessi di tutti gli attori coinvolti. In un contesto di crescente preoccupazione economica, il governo ha invocato il golden power per esercitare un controllo su operazioni strategiche. Tuttavia, Unicredit ritiene che l’intervento non solo sia stato inopportuno, ma abbia anche ostacolato la possibilità di un’offerta più vantaggiosa.

implicazioni della decisione del tar

La decisione del Tar del Lazio ha annullato alcuni aspetti controversi dell’intervento governativo, permettendo a Unicredit di proseguire con la sua offerta. Con la scadenza dell’Ops fissata al 23 luglio, la banca è sotto pressione per prendere decisioni rapide. Unicredit ha dichiarato che valuterà “tutte le iniziative opportune in maniera tempestiva”, evidenziando l’importanza di agire in un mercato in continua evoluzione.

  1. Scadenza dell’Ops: 23 luglio
  2. Decisione del Tar: annullamento di alcuni punti controversi
  3. Iniziative opportune: valutazione tempestiva da parte di Unicredit

la questione russa e il mercato

Unicredit ha chiarito che la questione della sua controllata in Russia è sotto la competenza della Banca Centrale Europea (Bce). Questo aspetto è delicato, poiché il disimpegno dalla Russia è influenzato da fattori geopolitici. La banca ha cercato di separare le sue operazioni in Russia dalle problematiche legate al golden power in Italia. Nonostante la tensione con il governo, Unicredit continua a rispettare le normative europee, cercando di garantire un’operazione vantaggiosa per i propri azionisti.

In questo clima di incertezze, il mercato attende con ansia le prossime mosse di Unicredit. Le tensioni tra la banca e il governo italiano potrebbero avere ripercussioni significative, non solo sul settore bancario, ma anche sulla stabilità economica del paese. La sfida principale sarà trovare un equilibrio tra esigenze di mercato, normative europee e pressioni politiche interne, un compito complesso in un panorama economico già complicato.