Borsa in calo: l’Europa e Wall Street frenano, Milano segna -0,05%

Giada Liguori

Luglio 15, 2025

Le borse europee e statunitensi mostrano segni di debolezza all’inizio della settimana, a causa di una crescente incertezza legata alle politiche commerciali degli Stati Uniti. In particolare, le lettere inviate dal presidente americano Donald Trump durante il fine settimana hanno gettato un’ombra sulle prospettive economiche, con l’annuncio di possibili tariffe al 30% sui prodotti europei a partire dal 1° agosto. Questa notizia ha sollevato preoccupazioni tra gli investitori, portandoli a rivedere le loro posizioni in un momento già delicato per i mercati.

Andamento delle borse europee

A Milano, il principale indice di borsa ha chiuso con un calo dello 0,07%. Anche le altre borse europee hanno registrato performance contrastanti:

  1. Madrid è rimasta sostanzialmente invariata.
  2. Parigi ha perso lo 0,5%.
  3. Francoforte ha ceduto lo 0,6%.
  4. Londra, d’altro canto, ha mostrato una leggera crescita dello 0,3%.

Negli Stati Uniti, il Dow Jones e il Nasdaq hanno entrambi registrato una flessione dello 0,1%, suggerendo un clima di cautela che si è diffuso oltre l’Atlantico.

Focus sui dazi e sulle politiche economiche

In assenza di dati macroeconomici significativi, gli investitori sono concentrati sulla questione dei dazi, che continua a rappresentare un punto cruciale per le prospettive economiche. Le trattative tra Stati Uniti ed Europa sono ancora in corso, con la maggior parte degli analisti che prevede che un accordo finale sarà comunque al di sopra del 10%, il che potrebbe portare a un impatto significativo sulle aziende più esposte.

Situazione valutaria e materie prime

Sul fronte valutario, il dollaro si stabilizza sopra quota 0,85 euro e 0,74 sterline, mentre il differenziale tra i Btp italiani e i Bund tedeschi rimane sotto gli 86 punti base. Il rendimento dei titoli di Stato italiani è in crescita, passando al 3,58%, mentre il rendimento dei Bund tedeschi si attesta al 2,72%. Negli Stati Uniti, i rendimenti dei titoli di Stato si assestano al 4,41%, in aumento di 0,2 punti base, con uno spread di 168,9 punti rispetto ai Bund.

Anche i mercati delle materie prime hanno mostrato segni di instabilità. L’oro è sceso dello 0,1%, attestandosi a 3.128 dollari l’oncia, mentre il prezzo del greggio WTI ha fatto registrare una flessione dello 0,4%, ora a 68,16 dollari al barile. In controtendenza, il gas naturale ha visto un aumento del 0,57%, raggiungendo i 35,77 euro al MWh. Il Bitcoin, da parte sua, continua a brillare, con un incremento del 2,5% che lo porta a 121.866 dollari.

Settori in difficoltà e opportunità

Tra i settori più colpiti dalle vendite ci sono quelli direttamente interessati dai dazi. I titoli dei semiconduttori hanno subito perdite significative, con STM che ha ceduto l’1,64% e Be il 3,15%. Il settore automotive ha visto cali per Porsche (-2,5%) e BMW (-2,4%), mentre il settore del lusso ha registrato flessioni per marchi come Pandora e Puma (-2,3% entrambi), Christian Dior (-2,17%) e Moncler (-1,7%). Anche le azioni delle compagnie petrolifere sono state influenzate dall’inversione di rotta del greggio, con Shell che ha perso l’1,18%, BP l’1,1%, Eni lo 0,6% e TotalEnergies lo 0,5%.

Tuttavia, non tutte le notizie sono negative. Le banche hanno mostrato una performance positiva, con Popolare Sondrio in crescita del 5,4% grazie alla riapertura dell’Opas di Bper, che ha visto un incremento del 5,3%. Banco BPM ha guadagnato il 4,39%, mentre Unicredit ha registrato una flessione limitata dello 0,07%. Mps ha girato al rialzo, chiudendo a +1,53% nel primo giorno dell’Ops su Mediobanca, che ha visto un leggero calo dello 0,22%.

La situazione attuale sui mercati azionari riflette un clima di attesa e incertezza, con gli investitori che monitorano attentamente le notizie riguardanti i dazi e le politiche economiche globali. Le prossime settimane potrebbero rivelarsi decisive per il futuro delle borse, con la possibilità di cambiamenti significativi in base all’evoluzione delle trattative tra Stati Uniti ed Europa e all’andamento dell’economia globale. In questo contesto, sarà fondamentale per gli investitori rimanere informati e pronti a reagire a qualsiasi sviluppo che possa influenzare le loro strategie di investimento.