Dazi Ue: il 70% dell’export a rischio, possibile aumento al 97%

Giada Liguori

Luglio 15, 2025

Le tensioni commerciali tra Unione Europea e Stati Uniti stanno raggiungendo livelli critici, con le politiche tariffarie che emergono come un tema centrale nelle relazioni transatlantiche. Recentemente, Leopoldo Rubinacci, vicedirettore della Direzione Generale per il Commercio della Commissione Europea, ha rivelato che i dazi imposti dall’amministrazione statunitense colpiscono attualmente circa il 70% delle esportazioni dell’Ue verso gli Stati Uniti, un valore che si traduce in circa 380 miliardi di euro. Questa situazione ha suscitato preoccupazione tra funzionari europei e imprese, in un contesto commerciale sempre più incerto.

il contesto dei dazi e l’impatto sulle esportazioni

La Sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962 è al centro di queste indagini. Questa legge consente agli Stati Uniti di imporre dazi su determinate categorie di prodotti per proteggere la sicurezza nazionale. I settori coinvolti potrebbero includere:

  1. Aviazione
  2. Farmaceutici
  3. Minerali critici
  4. Legname
  5. Rame
  6. Altri beni strategici

Se l’amministrazione Trump decidesse di estendere i dazi a questi prodotti, la percentuale delle esportazioni europee colpite salirebbe a un inquietante 97%. Questa prospettiva ha sollevato dubbi tra i leader europei, che vedono in queste misure un attacco diretto alla competitività delle loro industrie.

le ripercussioni sui settori strategici

Le esportazioni europee verso gli Stati Uniti coprono una vasta gamma di settori, dall’automotive all’industria chimica, passando per l’agroalimentare. Ad esempio, l’industria automobilistica dell’Ue è uno dei settori più colpiti dai dazi, con le case automobilistiche che già affrontano margini di profitto ridotti. Le aziende stanno cercando di adattarsi, ma le notizie di potenziali dazi aggiuntivi complicano ulteriormente le loro strategie.

Inoltre, i settori strategici come quello farmaceutico, già sotto pressione a causa di una crescente concorrenza globale, potrebbero subire un ulteriore contraccolpo. La possibilità di dazi su medicinali e prodotti sanitari non solo metterebbe a rischio l’export, ma potrebbe anche influenzare i prezzi dei farmaci in Europa, con potenziali effetti negativi sui pazienti.

le sfide geopolitiche e le strategie dell’ue

La questione dei dazi è complicata dal contesto geopolitico globale. Le relazioni tra Stati Uniti e Cina, ad esempio, influenzano significativamente le politiche commerciali americane. In questo scenario, l’Ue deve navigare tra le tensioni tra le due superpotenze, cercando di proteggere i propri interessi economici e le proprie alleanze strategiche.

Rubinacci ha sottolineato l’importanza di un approccio multilaterale per affrontare le sfide commerciali attuali. La Commissione Europea sta lavorando attivamente per:

  1. Rafforzare le relazioni commerciali con altri partner globali
  2. Mitigare l’impatto dei dazi e delle restrizioni commerciali
  3. Diversificare i mercati di esportazione, puntando su paesi emergenti

Inoltre, si sta prestando particolare attenzione alla cooperazione in ambito tecnologico e all’innovazione. Le iniziative per la creazione di un mercato unico digitale europeo mirano a favorire la competitività delle aziende europee a livello globale.

Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere l’evoluzione delle relazioni commerciali tra Ue e Stati Uniti. La Commissione Europea continuerà a monitorare da vicino le indagini avviate dall’amministrazione americana, cercando di ridurre le tensioni e trovare soluzioni diplomatiche. Gli imprenditori e le associazioni di categoria stanno già esprimendo preoccupazione, chiedendo un intervento tempestivo delle istituzioni europee per proteggere le loro attività e garantire un ambiente commerciale equo e sostenibile.