Garlasco: il secondo esame del tampone rivela il dna di Ignoto 3, ma è davvero l’assassino?

Matteo Rigamonti

Luglio 15, 2025

La tragica vicenda del delitto di Garlasco, avvenuto nel 2007, continua a suscitare interesse e dibattito. Recentemente, sono emersi i risultati del secondo esame sul tampone orofaringeo prelevato da Chiara Poggi, la giovane vittima, durante l’autopsia. Questo nuovo esame si inserisce nel contesto di una riapertura del caso, sollevando interrogativi sul profilo genetico dell’assassino e sulla possibilità di contaminazione.

Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, l’analisi ha confermato che tra i cinque campioni esaminati, uno appartiene all’assistente del medico legale Marco Ballardini, che condusse l’autopsia nel 2007. Il secondo campione, noto come “Ignoto 3”, risulta compatibile con un profilo genetico sconosciuto. Gli altri tre campioni sono risultati illeggibili, complicando ulteriormente le indagini. È importante notare che gli esami non hanno confrontato i profili genetici con potenziali sospetti, ma si sono limitati ad escludere i profili di chi era presente durante l’autopsia e i sopralluoghi.

Il rischio di contaminazione durante l’autopsia

La questione della contaminazione è cruciale per comprendere l’accuratezza dei risultati ottenuti. Secondo LaPresse, il DNA trovato sulla garza utilizzata per raccogliere materiale dalla bocca di Chiara Poggi presenta segni di contaminazione. A differenza di un tampone orale standard, durante l’autopsia fu utilizzata una garza che ha raccolto materiale da confrontare con le tracce ematiche rinvenute sulla scena del crimine. Di seguito, i principali risultati emersi:

  1. Match all’80% con il profilo dell’assistente del medico legale.
  2. Presenza di un profilo Y maschile, definito come “infinitesimale”.

Gli esperti hanno osservato che questa quantità di DNA non è riconducibile a un’azione violenta, ma piuttosto a una contaminazione. Questo lascia aperto il dibattito sulla possibilità che il profilo di Ignoto 3 possa non appartenere all’assassino, ma essere frutto di un errore durante la raccolta delle prove.

La rilevanza del DNA di Ignoto 3

La traccia di DNA identificata come Ignoto 3 era stata isolata dalla genetista Denise Albani, nominata dal tribunale per eseguire le analisi. Il tampone orofaringeo, effettuato da Ballardini durante l’autopsia, ha restituito due tracce di DNA Y, confermando che si tratta di un profilo maschile. Tuttavia, i confronti condotti su questo campione hanno già escluso due individui:

  1. Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara.
  2. Andrea Sempio.

Inoltre, è stata esclusa anche la possibilità di identità con il DNA trovato sulle unghie della vittima, complicando ulteriormente la ricostruzione degli eventi. Ogni nuova scoperta sembra aprire a nuove domande, lasciando i familiari della vittima e l’opinione pubblica in attesa di risposte concrete.

Il contesto del caso di Garlasco

Il delitto di Garlasco ha suscitato un grande interesse mediatico e pubblico sin dal giorno del suo verificarsi. La brutale uccisione di Chiara Poggi ha scosso la comunità locale e ha dato vita a un lungo e complesso iter giudiziario. Il caso ha visto l’arresto e la condanna di Alberto Stasi, ma le successive sentenze e le rivelazioni emerse nel corso degli anni hanno portato a una serie di dubbi e contestazioni.

La nuova inchiesta ha riacceso i riflettori su un caso che sembrava essersi chiuso, ma che ora sembra più vivo che mai. La questione del DNA, la possibile contaminazione e la ricerca di nuovi profili genetici sono diventate il fulcro delle indagini. Gli esperti e i legali coinvolti nel caso si trovano a dover affrontare una sfida difficile: garantire che la verità emerga in un contesto così delicato e complesso.

Il coinvolgimento della comunità scientifica e la continua attenzione da parte dei media potrebbero influenzare il corso delle indagini. Le famiglie delle vittime, gli amici di Chiara e l’intera comunità aspettano giustizia e chiarezza su una vicenda che ha segnato profondamente le loro vite. Mentre gli inquirenti proseguono nel loro lavoro, il futuro del caso di Garlasco rimane incerto, ma la speranza di giungere a una verità definitiva continua a vivere.