La tragica storia di Aurora Maniscalco: il padre rivela dettagli inquietanti sulla sua vita prima della morte a Vienna

Matteo Rigamonti

Luglio 15, 2025

Oggi, a Palermo, si sono svolti i funerali di Aurora Maniscalco, una giovane hostess di 24 anni tragicamente deceduta a Vienna dopo una caduta dal terzo piano. La sua morte ha suscitato un forte impatto non solo sulla famiglia e sugli amici, ma ha scosso anche l’intera comunità, portando alla luce interrogativi inquietanti sulle circostanze che hanno preceduto questo tragico evento. Durante la cerimonia funebre, il padre di Aurora ha condiviso dettagli inquietanti sulla vita della figlia, rivelando aspetti che fino a quel momento erano rimasti nell’ombra.

Dettagli inquietanti sulla vita di Aurora

Secondo le dichiarazioni del padre, nel maggio scorso, Aurora ha subito un aborto e si è recata all’ospedale Villa Sofia Cervello di Palermo. Il referto medico, come riportato da Maniscalco, menziona anche un’aggressione fisica subita dalla giovane. «Mia figlia ha tenuto tutto all’oscuro – ha spiegato il padre – sia l’aborto che l’aggressione». Questa affermazione solleva preoccupazioni, poiché evidenzia una situazione di vulnerabilità che potrebbe aver influito sul suo stato emotivo e psicologico.

La famiglia di Aurora ha scoperto solo in un secondo momento della tensione esistente tra la giovane e il suo fidanzato, Elio Bargione, attualmente indagato per istigazione al suicidio. Maniscalco ha rivelato che la sua ex moglie gli ha confessato che ci sono stati momenti di conflitto tra i due. La mancanza di comunicazione su eventi così gravi, come un aborto e un’aggressione, ha gettato una luce inquietante sulla vita privata di Aurora, una giovane donna che sembrava avere una vita normale ma che nascondeva un profondo dolore.

La reazione della famiglia e l’inchiesta

In un momento di grande emotività, il padre di Aurora ha espresso la sua rabbia per l’assenza della famiglia di Bargione al funerale. «Nessuno della famiglia del giovane è venuto a porgere le proprie condoglianze. Non abbiamo ricevuto nemmeno un fiore», ha dichiarato. Questa mancanza di sostegno ha ulteriormente aggravato il dolore della famiglia Maniscalco, che si sente abbandonata in un momento di grande sofferenza.

L’inchiesta sulla morte di Aurora si sta sviluppando con grande attenzione. L’avvocato Alberto Raffadale, che rappresenta la famiglia, ha avviato una ricostruzione dettagliata degli eventi, cercando di capire perché non siano state avviate indagini in seguito al referto medico che menzionava l’aggressione. Le discrepanze nei racconti emergono anche dai testimoni presenti a Vienna al momento della caduta. Secondo le testimonianze, Aurora sarebbe caduta con la testa in avanti, ma l’autopsia ha rivelato fratture solo nelle gambe e nessuna frattura nelle costole, sollevando ulteriori interrogativi sulle circostanze della sua morte.

Il gesto del Comune e le parole del sacerdote

I pubblici ministeri di Palermo hanno richiesto alle autorità austriache le fotografie dell’abitazione dove è avvenuta la tragedia, sperando di ottenere ulteriori elementi per chiarire la situazione. La famiglia di Aurora è determinata a scoprire la verità e il padre ha affermato: «Andrò avanti finché avrò forza. Voglio sapere cosa è successo veramente».

Parallelamente, il Comune di Palermo ha deciso di concedere un loculo a titolo gratuito per la tumulazione di Aurora, un gesto simbolico che riconosce la gravità della situazione e il dolore della comunità. Il sindaco Roberto Lagalla ha emesso una determina che sottolinea come il tragico evento abbia scosso le coscienze, considerate le circostanze e la giovane età della ragazza. La salma sarà tumulata nel cimitero dei Rotoli una volta concluse le indagini.

Durante i funerali, le parole del sacerdote che ha officiato la messa hanno toccato profondamente i presenti. «A Palermo si lavora e si viene schiavizzati. I nostri giovani sono costretti a lasciare questa città per costruirsi un futuro», ha proclamato, evidenziando il dramma di una generazione costretta a fuggire in cerca di opportunità. Questa affermazione risuona come un grido di allerta su una questione che affligge non solo la famiglia di Aurora, ma molti giovani della città.

La storia di Aurora Maniscalco è diventata il simbolo di una ricerca di giustizia e verità, un richiamo alla responsabilità di proteggere i più vulnerabili e di garantire che le circostanze della sua morte non vengano dimenticate. Con il supporto della comunità e delle autorità, la famiglia di Aurora spera di trovare finalmente le risposte che merita.