Nella giornata di ieri, Piazza Affari ha registrato una chiusura positiva, con l’indice Ftse Mib che ha guadagnato lo 0,27%, raggiungendo quota 40.186 punti. Questo andamento favorevole è stato influenzato principalmente dal settore bancario, che ha mostrato segni di ripresa, in particolare nella parte finale della sessione. Milano si è così posizionata come la seconda borsa in Europa per performance, preceduta solo da Londra.
Il contesto internazionale ha giocato un ruolo cruciale nel determinare gli sviluppi del mercato. Infatti, il cosiddetto “risiko bancario” ha superato i timori legati ai dazi, che avevano suscitato preoccupazione tra gli investitori. Questo cambiamento di scenario è stato stimolato dalla lettera inviata dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, all’Unione Europea sabato scorso, in cui si annunciava l’intenzione di imporre tariffe del 30% su una serie di prodotti. Tuttavia, nonostante queste tensioni commerciali, il mercato ha reagito positivamente, evidenziando la resilienza del settore bancario.
Performance del mercato
Il volume degli scambi è stato di 2,4 miliardi di euro, un dato che segnala un calo rispetto ai livelli precedenti, ma che non ha impedito un finale di sessione in crescita per i titoli bancari. Il differenziale tra i Btp italiani e i Bund decennali tedeschi ha chiuso in rialzo a 86,3 punti, evidenziando un aumento del rendimento dei titoli italiani, salito al 3,59%. Al contrario, il rendimento dei Bund è aumentato di 0,6 punti, assestandosi al 2,73%.
Tra i titoli in evidenza, le banche hanno mostrato performance brillanti. Ecco alcuni dei principali risultati:
- Bper: +6,54%, in attesa della riapertura dell’Offerta Pubblica di Acquisto (Opas) sulla Popolare di Sondrio.
- Popolare di Sondrio: +6,18%, sostenuta dall’interesse degli investitori per le operazioni di consolidamento nel settore bancario.
- Banco Bpm: +5,19%, dopo la decisione del Tar del Lazio riguardo all’applicazione del ‘golden power’ da parte del governo italiano.
- Unicredit: +0,52%, chiusura con un leggero guadagno.
Un altro titolo di rilievo è stato Monte dei Paschi di Siena (Mps), che ha chiuso in rialzo dell’1,42% nel primo giorno dell’Ops su Mediobanca. Quest’ultima, che è rimasta invariata, ha visto il suo amministratore delegato, Alberto Nagel, ribadire l’opposizione del consiglio di amministrazione all’offerta.
Settori in crescita e in calo
Non solo il settore bancario ha attirato l’attenzione, ma anche Leonardo, il gigante della difesa, ha visto un incremento del 2,75%, in relazione alla sua divisione Difesa (Idv) e alla partnership con Iveco, che ha guadagnato l’1,87%. Questi sviluppi sono indicativi di un settore strategico per l’economia italiana, che continua a mostrare segni di vitalità nonostante le incertezze globali.
Al contrario, alcuni titoli legati ai dazi hanno sofferto perdite. Ecco i principali ribassi:
- Stellantis: -1,77%
- STMicroelectronics (STM): -1,48%
- Moncler: -1,37%
Queste aziende, operanti in settori fortemente esposti alle dinamiche commerciali internazionali, hanno risentito delle tensioni legate ai dazi imposti dagli Stati Uniti.
Anche il settore energetico ha mostrato segnali di debolezza, con Eni che ha chiuso a -0,63% e Tenaris a -1,33%. Questi ribassi sono stati influenzati da un calo del prezzo del greggio, che ha visto il WTI scendere dell’1,62%, raggiungendo i 67,35 dollari al barile. La fluttuazione dei prezzi del petrolio è un elemento chiave che continua a influenzare le performance delle aziende energetiche, in un contesto di mercato globalmente volatile.
In sintesi, la giornata di ieri ha visto Milano chiudere in positivo, trainata dal settore bancario, mentre i timori legati ai dazi hanno avuto un impatto contrastante su vari settori. L’attenzione degli investitori rimane focalizzata sulle dinamiche internazionali e sulle possibili evoluzioni delle politiche commerciali, che continueranno a influenzare il mercato nei prossimi giorni.