Il XXIV Rapporto annuale dell’INPS ha messo in luce dati significativi riguardanti le agevolazioni previdenziali per il 2024, che ammontano a un valore assoluto di 41 miliardi di euro. Questo importo è il risultato di diverse misure, tra cui una riduzione dell’aliquota per l’IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) a carico dei dipendenti, che rappresenta il 42% del totale. È previsto che nel 2025 questa misura venga sostituita da interventi di natura fiscale.
Le principali agevolazioni previdenziali
Le agevolazioni che contribuiscono a questo massiccio valore sono tre in particolare:
- Decontribuzione per il Sud Italia: mirata a incentivare l’occupazione nelle regioni meridionali.
- Riduzione delle aliquote contributive per le prestazioni temporanee.
- Sottocontribuzioni strutturali legate ai contratti di apprendistato.
Queste misure sono fondamentali per stimolare l’occupazione giovanile e la formazione professionale, due aspetti cruciali per il futuro del mercato del lavoro italiano.
Crescita dei contributi sociali
Un dato interessante emerso dal rapporto è la crescita dei contributi sociali, che ha registrato un incremento del 5,9% rispetto al 2023 e un 11,4% rispetto al 2022, portando il totale al lordo delle agevolazioni a 263 miliardi di euro. Le agevolazioni stesse, che comprendono sgravi e sottocontribuzioni, hanno mostrato una crescita percentuale ancor più marcata, con un +27,6% rispetto all’anno precedente e un impressionante +72,1% rispetto a due anni fa. Questo trend suggerisce una maggiore attenzione da parte del governo verso la riduzione dei costi del lavoro e un incentivo alla formalizzazione del lavoro stesso.
Andamento dell’incidenza degli assicurati INPS
Un aspetto degno di nota è l’andamento dell’incidenza degli assicurati INPS provenienti dai diversi paesi. Gli assicurati provenienti dai paesi dell’allargamento dell’Unione Europea sono diminuiti, passando dal 3,3% nel 2019 al 2,9% nel 2024. Al contrario, la percentuale di assicurati provenienti da paesi non comunitari è aumentata, passando dal 10,2% nel 2019 al 12,4% nel 2024. Questo cambiamento demografico nel mercato del lavoro italiano potrebbe riflettere sia le politiche di immigrazione che le dinamiche economiche globali.
Particolarmente significativo è l’andamento degli assicurati fino a 34 anni. Nel 2024, il numero di giovani assicurati ha visto un incremento dell’11,2% rispetto al 2019, con un totale di 7,14 milioni di giovani assicurati. Questa crescita è il risultato di un complesso equilibrio:
- 1,16 milioni di giovani sono entrati nel mercato del lavoro.
- 561 mila sono usciti (non più assicurati).
- 461 mila sono transitati nella classe di età successiva a causa dell’invecchiamento della popolazione.
La mobilità dei giovani è un aspetto cruciale e il rapporto evidenzia che quasi un quarto degli assicurati usciti nel 2024 sono stranieri, indicando una notevole interazione tra il mercato del lavoro italiano e i giovani provenienti da altri paesi.
Nel complesso, nel 2024, il numero totale di assicurati INPS ha superato i 27 milioni, con un incremento di circa 400 mila unità rispetto al 2023 (+1,5%) e di circa 1,5 milioni rispetto al 2019 (+5,9%). Tuttavia, il numero medio di settimane lavorate è rimasto sostanzialmente stabile, attorno a 43 settimane, suggerendo una certa stagnazione nella crescita effettiva delle ore lavorative.
In conclusione, il rapporto dell’INPS del 2024 evidenzia un panorama complesso e in evoluzione per il mercato del lavoro italiano, con trend significativi che richiedono un’attenta analisi da parte delle politiche pubbliche.