Scoprire il merletto goriziano: un viaggio nel documentario di Natoli

Giada Liguori

Luglio 16, 2025

Il merletto goriziano rappresenta una delle più preziose tradizioni artigianali del Friuli Venezia Giulia, e il documentario “Futuri intrecci” del regista Cristian Natoli ne celebra la bellezza e la rilevanza contemporanea. Questo film ambizioso si propone di fondere il documentario con la finzione narrativa, esplorando come un’arte antica possa non solo resistere nel tempo, ma anche dialogare con le nuove generazioni. La prima assoluta del film è prevista per il 22 luglio al Parco Coronini Cronberg, nell’ambito del Premio internazionale alla sceneggiatura Sergio Amidei, un evento che celebra la scrittura cinematografica e le nuove tendenze artistiche.

Le origini del merletto goriziano

Il merletto goriziano ha origini che risalgono al XVIII secolo, quando le influenze culturali austro-ungariche e italiane si intrecciarono, creando un terreno fertile per l’evoluzione di questa forma d’arte. Le tecniche di lavorazione, tramandate di generazione in generazione, hanno permesso a questo tipo di merletto di svilupparsi in uno stile unico e riconoscibile. Realizzato interamente a mano con ago e filo, il merletto goriziano è una testimonianza di eleganza e maestria artigianale. Oggi, grazie all’impegno di artigiane locali, associazioni culturali e scuole specializzate, questa tradizione continua a vivere. La Fondazione Scuola Merletti, in collaborazione con l’ERPaC (Ente Regionale per il Patrimonio Culturale) della Regione Friuli Venezia Giulia, ha fornito un supporto fondamentale nella produzione del film, insieme a Tesla Production srl, una casa di produzione che ha curato il progetto con dedizione.

La storia di Giulia e il dialogo tra tradizione e modernità

Il film si sviluppa attorno alla storia di Giulia, una giovane DJ in cerca della propria identità artistica in un mondo spesso distante dalle tradizioni. Attraverso il suo percorso, il documentario riesce a creare un ponte tra due universi apparentemente lontani:

  1. Il merletto, con le sue tecniche raffinate come il celebre punto Fiandra a tre paia.
  2. La musica elettronica e la creatività giovanile.

Questo dialogo tra generazioni e stili di vita diversi è reso possibile dalle testimonianze di maestre merlettaie e studentesse, che raccontano la loro passione per un’arte che è molto più di un semplice mestiere; è una forma di espressione culturale.

La tecnica del punto Fiandra e la fusione tra antico e contemporaneo

Il punto Fiandra, in particolare, è una delle tecniche più apprezzate del merletto goriziano, caratterizzata da una grande complessità e da un’estetica raffinata. Le maestre merlettaie, custodi di queste tecniche, condividono nel film le loro storie e il loro sapere, dimostrando come il merletto possa raccontare non solo la bellezza, ma anche la fatica e la dedizione necessarie per portare avanti una tradizione secolare. Queste narrazioni si intrecciano con quelle di Giulia, dando vita a un racconto che esplora il valore della tradizione in un contesto contemporaneo e in continua evoluzione.

La scelta di unire il merletto alla musica elettronica simboleggia un cambiamento generazionale. Giulia rappresenta la nuova onda di artisti che cerca ispirazione nel passato per creare qualcosa di innovativo. Questa fusione tra antico e contemporaneo è un tema ricorrente nel documentario, evidenziando come le forme d’arte tradizionali possano non solo sopravvivere, ma prosperare in un’epoca di rapidi cambiamenti tecnologici e culturali.

In questo modo, “Futuri intrecci” non è solo un omaggio al merletto goriziano, ma anche una riflessione su come le tradizioni possano adattarsi e reinventarsi. Il film invita gli spettatori a considerare il valore delle arti manuali in un mondo sempre più digitalizzato, dove la connessione tra le generazioni diventa cruciale per la conservazione dell’identità culturale.

La presentazione del documentario al Premio internazionale alla sceneggiatura Sergio Amidei rappresenta un’importante opportunità per mettere in luce questa forma d’arte e sensibilizzare un pubblico più vasto sull’importanza di preservare e valorizzare le tradizioni culturali. “Futuri intrecci” si configura quindi come un progetto innovativo, capace di attrarre non solo gli appassionati di cinema e arte, ma anche chiunque sia interessato a comprendere il valore profondo della cultura artigianale e il suo significato nel mondo moderno.