Luis Ortega: il mio fantino vive molte vite in El Jockey

Giada Liguori

Luglio 17, 2025

Luis Ortega, regista argentino di talento, ha presentato al pubblico la sua ultima opera, “El Jockey”, un film che si distingue per il suo mix di noir e surreale. Con una trama che esplora le complessità dell’identità e della redenzione, Ortega ha catturato l’attenzione della critica e del pubblico fin dal suo debutto in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2024. Il film arriverà nelle sale italiane dal 17 luglio, distribuito da Lucky Red.

La trama di El Jockey

Il protagonista della storia è Remo, un fantino la cui vita è segnata da dipendenze e debiti. Interpretato da Nahuel Perez Biscayart, Remo è descritto da Ortega come “un fantino, un tossicodipendente e un ubriacone”. La sua vita prende una piega drammatica quando “cade da cavallo”, un evento che segna l’inizio di un percorso di trasformazione personale. La caduta fisica diventa una metafora della sua vita disordinata e delle sue lotte interiori. Remo si trova costretto a confrontarsi con il suo passato, i suoi errori e le aspettative che la società ha nei suoi confronti.

I personaggi e le relazioni

Nel film, Ortega esplora le varie identità di Remo, che si muove attraverso un mondo di gangster e relazioni complicate. La sua storia d’amore con Abril, interpretata da Ursula Corbero, è un altro elemento centrale della narrazione, poiché il loro rapporto è messo a dura prova dalle sfide che Remo deve affrontare. La figura del Boss Sirena, interpretato da Daniel Gimenez Cacho, rappresenta una sorta di antagonista, una presenza opprimente che costringe Remo a lottare per la sua libertà e la sua identità.

L’ispirazione e il contesto sociale

Ortega ha rivelato che per dare vita al personaggio di Remo si è ispirato a un giovane senzatetto russo incontrato per le strade di Buenos Aires. Questo incontro ha permesso al regista di infondere nel protagonista una complessità emotiva e una profondità autentica. Inoltre, Ortega ha incorporato elementi della sua vita personale, tra cui un episodio vissuto con suo fratello, che ha contribuito a plasmare la visione del film.

Il titolo “El Jockey” non è solo un riferimento alla professione di Remo, ma anche a un viaggio interiore. Ortega ha paragonato il percorso di Remo a quello di un personaggio di Jack London nel libro “Il Vagabondo delle stelle”. In quest’opera, il protagonista, dopo aver subito tormenti, inizia a ricordare le sue vite passate. Anche Remo, dopo aver affrontato il dolore, sembra accedere a diverse vite, un’idea che approfondisce il tema della reinvenzione e della ricerca di significato.

Riflessioni finali

La pellicola non è solo un viaggio personale, ma riflette anche la situazione attuale in Argentina. Ortega ha parlato della politica di Javier Milei, l’attuale presidente argentino, descrivendolo come “un uomo molto aggressivo che odia tutti, ma soprattutto se stesso”. Questa affermazione mette in luce un clima sociale teso e conflittuale, che permea anche il film. Ortega racconta che la realtà politica del paese ha influenzato il suo lavoro, rendendo la storia di Remo ancora più rilevante e urgente.

In sintesi, “El Jockey” è più di un semplice film su un fantino; è un viaggio attraverso le molteplici identità di un uomo in cerca di redenzione e significato. La combinazione di elementi personali, riferimenti letterari e una critica sociale incisiva rende l’opera di Ortega un’esperienza cinematografica coinvolgente e significativa. Con l’arrivo del film nelle sale italiane, il pubblico avrà l’opportunità di immergersi in questa tragicommedia noir che esplora le sfide dell’essere umano in un mondo complesso e spesso disordinato.