Nel 2024, il divario di genere nelle pensioni italiane continua a rappresentare una problematica di grande rilevanza, come evidenziato dal recente Rapporto annuale dell’INPS. I dati rivelano che la pensione media per gli uomini è di 2.142,60 euro al mese, superando del 34% quella delle donne, che si attesta a 1.594,82 euro. Questo scarto significativo solleva interrogativi cruciali sulla parità di genere nel mondo del lavoro e sul sistema previdenziale.
Al 31 dicembre 2024, il numero totale dei pensionati in Italia era di circa 16,3 milioni, suddivisi in 7,9 milioni di uomini e 8,4 milioni di donne. Nonostante le donne rappresentino il 51% dei pensionati, esse ricevono solo il 44% dei redditi pensionistici totali, che ammontano a 364 miliardi di euro. In particolare, il reddito pensionistico delle donne è di 161 miliardi, mentre quello degli uomini raggiunge 204 miliardi. Questi dati indicano che, nonostante una maggioranza numerica, le donne continuano a subire svantaggi in termini di reddito pensionistico, evidenziando le disuguaglianze accumulate nel corso della loro vita lavorativa.
le cause del divario salariale
La questione del divario salariale tra uomini e donne è un tema di lunga data in Italia e in molte altre nazioni. Le donne, infatti, tendono a lavorare in settori meno retribuiti e spesso affrontano interruzioni nella carriera a causa di responsabilità familiari, come la cura dei figli o degli anziani. Questi fattori contribuiscono a una minore accumulazione di contributi previdenziali, che si traduce in pensioni più basse. La legge italiana prevede che l’importo della pensione sia calcolato in base ai contributi versati nel corso della vita lavorativa, il che rende ancora più evidente l’impatto delle disuguaglianze di genere.
la crescita dei redditi pensionistici
Il Rapporto INPS sottolinea che l’importo medio lordo mensile dei redditi pensionistici è aumentato del 4,4% rispetto al 2023. Tuttavia, nonostante questa crescita generale, il divario tra i redditi pensionistici degli uomini e delle donne rimane preoccupante. La crescita dei redditi pensionistici non sembra sufficiente a colmare il gap esistente. La disparità di trattamento nelle varie fasi della vita lavorativa si riflette quindi in un sistema pensionistico che continua a penalizzare le donne.
il futuro del sistema pensionistico
Un altro aspetto da considerare è il futuro del sistema pensionistico italiano. Con l’invecchiamento della popolazione e il cambiamento demografico, la sostenibilità del sistema previdenziale è messa a dura prova. Secondo le proiezioni, il numero di pensionati continuerà ad aumentare, mentre il numero di lavoratori attivi che contribuiscono al sistema diminuirà. Questo scenario potrebbe aggravare ulteriormente le disuguaglianze esistenti, specialmente per le donne, che già si trovano in una posizione svantaggiata.
È fondamentale, quindi, intraprendere azioni concrete per affrontare queste disuguaglianze. Ecco alcune misure che potrebbero fare la differenza:
- Promozione dell’occupazione femminile.
- Attuazione della parità salariale.
- Supporto per la conciliazione tra vita lavorativa e familiare.
- Adozione di misure specifiche per garantire un’equa distribuzione delle pensioni.
Il Rapporto INPS rappresenta quindi un’importante opportunità di riflessione sulla necessità di rivedere e riformare il sistema previdenziale italiano in un’ottica di parità di genere. La questione delle pensioni è strettamente legata a quella del lavoro e delle opportunità economiche, e per affrontare efficacemente le disuguaglianze esistenti è necessario un approccio integrato che consideri tutti questi aspetti.
In questo contesto, le istituzioni e le organizzazioni sociali hanno un ruolo cruciale. Devono lavorare insieme per promuovere politiche che non solo affrontino il gap pensionistico, ma che mirino anche a garantire pari opportunità sul mercato del lavoro. Le donne devono avere accesso a carriere remunerative e a un adeguato supporto durante le fasi della vita in cui potrebbero trovarsi a dover interrompere o rallentare la loro carriera.
In conclusione, il Rapporto dell’INPS non è solo un’istantanea della situazione attuale, ma un appello a riflettere sulle ingiustizie sistemiche che permeano il nostro sistema previdenziale. È tempo di agire per garantire che ogni individuo, indipendentemente dal genere, possa godere di una pensione dignitosa e giusta, frutto di un lavoro equamente retribuito. Solo così si potrà costruire un futuro in cui le disuguaglianze non siano più una realtà.