Un episodio drammatico ha scosso la capitale italiana, dove un clochard ha scoperto di essere stato derubato di oltre 12mila euro da un dipendente delle Poste Italiane. La vicenda ha avuto inizio quando il senza tetto, che aveva accumulato questi risparmi grazie a piccoli aiuti pubblici e a donazioni private, si è recato presso l’ufficio postale per prelevare del denaro. Con grande sorpresa e sgomento, si è reso conto che il suo conto era completamente svuotato.
La condanna di Andrea Severoni
Il protagonista di questa storia è Andrea Severoni, un ex operatore di sportello delle Poste, condannato a tre anni di carcere per peculato, accesso abusivo a sistema informatico e sostituzione di persona. I fatti risalgono a un periodo compreso tra giugno e settembre 2022, durante il quale Severoni ha approfittato della fragilità del clochard, che soffre di grave ipovisione, per prelevare il denaro in sei tranche distinte. L’uomo ha falsificato le firme della vittima e ha spacciato la propria identità per quella del titolare del libretto postale, un’azione che ha suscitato l’attenzione dei giudici, i quali hanno sottolineato la gravità dell’abuso.
La dinamica dei prelievi fraudolenti
Severoni, di fatto, era l’impiegato che seguiva regolarmente le pratiche del clochard e, in un gesto di fiducia da parte della vittima, quest’ultimo aveva deciso di lasciare il libretto in deposito presso l’ufficio postale. Questo atto di fiducia, purtroppo, si è rivelato fatale. Il giudice ha definito le operazioni come “del tutto abusive”, evidenziando il comportamento scorretto di Severoni, il quale ha sfruttato la sua posizione di operatore di sportello per compiere atti illeciti.
In particolare, la situazione è emersa in modo allarmante quando il clochard ha presentato una denuncia il 18 ottobre 2022, dopo essersi reso conto della falsificazione della sua firma e delle operazioni fraudolente sul suo conto. L’uomo ha spiegato che non aveva mai prelevato più di 100 euro alla volta e che, a causa dei suoi problemi di vista, aveva ritenuto opportuno lasciare il libretto in custodia presso l’ufficio. Durante le indagini, l’ufficio Frodi di Poste ha rilevato anomalie nei prelievi, alcuni dei quali erano stati mascherati.
Reazione di Poste Italiane
Il personale di Poste Italiane ha inoltre notato che Severoni, in almeno un’occasione, ha accompagnato il clochard fino allo sportello, un gesto che non ripeteva con altri utenti. Durante l’interrogatorio, Severoni ha tentato di giustificarsi affermando di conoscere bene il clochard e di aver agito per aiutare un uomo, mai identificato, che avrebbe chiesto denaro per una roulotte. Tuttavia, questa versione è stata prontamente smentita dalla vittima, che ha negato qualsiasi coinvolgimento di terzi nella vicenda.
La reazione di Poste Italiane non si è fatta attendere. L’azienda ha comunicato di aver avviato un’indagine interna immediata e di aver collaborato pienamente con le autorità competenti per l’accertamento dei fatti. In una nota ufficiale, Poste ha sottolineato di essere parte lesa nella questione e ha preso le distanze dal comportamento scorretto del proprio dipendente. Il 17 gennaio 2023, Severoni è stato licenziato, una decisione che riflette la serietà della condotta da lui tenuta.
Il caso ha sollevato interrogativi non solo sulla sicurezza dei risparmi dei clochard e delle persone vulnerabili, ma anche sull’etica all’interno delle istituzioni pubbliche. A questo riguardo, è fondamentale che vengano adottate misure di protezione più rigorose per garantire che le persone in difficoltà non diventino vittime di abusi da parte di chi dovrebbe proteggerle.
La condanna a tre anni di carcere per Severoni non è solo un monito per chi abusa della propria posizione, ma anche un richiamo alla società per essere più vigile nei confronti di coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità. La giustizia ha fatto il suo corso, ma resta fondamentale riflettere su come prevenire simili episodi in futuro e come garantire un sostegno adeguato a chi, come il clochard, vive ai margini della società.