Il duello epico tra materia e antimateria osservato al Cern

Giada Liguori

Luglio 18, 2025

Al CERN di Ginevra, il più grande acceleratore di particelle al mondo, è stata fatta una scoperta straordinaria: il misterioso “duello” tra materia e antimateria. Questo fenomeno è fondamentale per comprendere la nostra esistenza nell’universo e rappresenta un importante traguardo scientifico. Grazie all’esperimento LHCb, uno dei quattro esperimenti operativi al Large Hadron Collider (LHC), è emerso che la materia prevale sull’antimateria anche a livello delle particelle subatomiche, note come barioni. Queste particelle costituiscono la maggior parte della materia osservabile nell’universo e la loro asimmetria è prevista dal Modello Standard, la teoria fondamentale della fisica moderna.

La scoperta e il contributo italiano

La scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature e ha visto la partecipazione di un ampio gruppo di ricercatori italiani dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), provenienti da diversi centri di ricerca in Italia. Questo risultato rappresenta un passo significativo verso la comprensione delle origini dell’universo e delle forze che governano le interazioni tra materia e antimateria.

La teoria cosmologica e il Big Bang

Secondo la teoria cosmologica, al momento del Big Bang, materia e antimateria erano presenti in quantità uguali. Tuttavia, l’universo che osserviamo oggi è composto quasi esclusivamente di materia, mentre l’antimateria sembra essere stata spazzata via. Questo squilibrio è affascinante e misterioso, e si pensa sia dovuto a differenze nel comportamento delle particelle.

Vincenzo Vagnoni, dell’INFN di Bologna e capo della collaborazione internazionale di LHCb, ha commentato:

“Viviamo in un universo di materia. Se la simmetria fosse stata perfetta, materia e antimateria si sarebbero annichilite reciprocamente, lasciando solo radiazione. L’universo, come lo conosciamo, non si sarebbe mai formato”.

L’importanza della radiazione cosmica

La differenza tra materia e antimateria è estremamente piccola; immediatamente dopo il Big Bang, quasi tutte le particelle di materia e antimateria si sono annichilite, un evento testimoniato dalla cosiddetta radiazione cosmica di fondo. Questa radiazione conferma che, nelle fasi primordiali dell’universo, materia e antimateria erano in equilibrio quasi perfetto. Tuttavia, una quantità sorprendentemente ridotta di particelle di materia è sopravvissuta all’annichilazione, e il motivo di questa sopravvivenza resta ancora sconosciuto.

Vagnoni sottolinea che la differenza prevista dal Modello Standard non è sufficientemente grande da spiegare il fenomeno dell’universo attuale. “Ciò implica che ci sono fenomeni oltre il Modello Standard, nuove particelle e interazioni che non abbiamo ancora osservato. Devono esistere processi che generano un’asimmetria materia-antimateria più significativa”, ha dichiarato.

Un futuro promettente per la fisica delle particelle

L’osservazione dell’asimmetria in questione ha radici storiche, risalenti al 1964, ma studiare l’asimmetria nei barioni è stato notevolmente più complicato. Questo è dovuto alla piccola entità della differenza e alla necessità di strumenti sufficientemente potenti per produrre e analizzare un numero adeguato di barioni. LHCb ha dovuto raccogliere migliaia di eventi per osservare questa sottile asimmetria, e finora ha collezionato solo un trentesimo della casistica totale che prevede di analizzare nel suo ciclo di vita.

“Ci sono voluti molti barioni e un rivelatore potente come LHCb per raccogliere i dati necessari. Fino ad ora, abbiamo ottenuto più dati nell’ultimo anno rispetto a tutti i 15 anni precedenti messi insieme. Siamo quindi ancora agli inizi della nostra ricerca, nonostante il tempo trascorso”, continua Vagnoni. Questo suggerisce che ci sono ancora molte scoperte da fare nel campo della fisica delle particelle.

La speranza è che l’energia fornita dall’LHC sia adeguata per identificare le discrepanze rispetto al Modello Standard, il che potrebbe portare a scoperte rivoluzionarie. La materia e l’antimateria non solo sono centrali per la fisica delle particelle, ma sollevano anche domande filosofiche profonde sulla natura dell’universo e il nostro posto al suo interno.

L’osservazione del duello tra materia e antimateria al CERN non è solo un traguardo scientifico, ma rappresenta anche un passo avanti nella comprensione di uno dei più grandi misteri dell’universo. Con la continua evoluzione delle tecnologie di rilevamento e l’aumento dell’energia dell’LHC, ci sono buone probabilità che la fisica del futuro possa rivelare ulteriori segreti che ci aiutino a comprendere meglio la realtà che ci circonda.