L’appello di Anitec-Assinform per rinviare l’applicazione dell’AI Act europeo rappresenta una questione cruciale per il settore dell’information technology in Italia. Durante la visita della vicepresidente esecutiva della Commissione Europea, Henna Virkkunen, l’associazione ha evidenziato come la rapida evoluzione del mercato dell’intelligenza artificiale (IA) possa essere compromessa da una normativa complessa e poco flessibile. Con un valore di mercato di quasi 82 miliardi di euro e circa 700.000 addetti, il settore digitale italiano è un motore fondamentale per l’economia nazionale.
La crescita del mercato dell’intelligenza artificiale
Il mercato dell’IA in Italia ha mostrato una crescita significativa, raggiungendo nel 2024 un valore di 935,1 milioni di euro, con un incremento del 38,7% rispetto all’anno precedente. Questo tasso di crescita supera di gran lunga quello del PIL nazionale, dimostrando l’importanza strategica dell’IA per il futuro economico del paese. Tuttavia, Anitec-Assinform esprime preoccupazione per il potenziale impatto negativo dell’AI Act sull’innovazione e sugli investimenti, specialmente per le piccole e medie imprese (PMI).
Le sfide normative per le imprese
Il presidente di Anitec-Assinform, Massimo Dal Checco, sottolinea che le aziende stanno già affrontando nuove sfide e opportunità dovute all’IA. È essenziale un quadro normativo chiaro e stabile. Le principali preoccupazioni riguardano:
- L’entrata in vigore dell’AI Act senza che le aziende siano pronte.
- La necessità di adeguarsi a standard tecnici che non saranno pronti prima del 2026.
- Gli obblighi di conformità senza precedenti che richiedono tempo per essere implementati.
Anitec-Assinform propone un rinvio di due anni dell’applicabilità degli obblighi previsti dal regolamento, avvertendo che senza questa gradualità si rischia di compromettere la competitività europea in un momento di grande sviluppo per l’IA.
L’importanza di un dialogo costruttivo
In un contesto globale in rapida evoluzione, le normative dovrebbero incentivare l’innovazione piuttosto che ostacolarla. Le PMI italiane, spesso con risorse limitate, si trovano in una posizione vulnerabile rispetto alle grandi multinazionali, rendendo cruciale il supporto normativo. L’intelligenza artificiale ha impatti diretti su vari settori, dalla sanità alla finanza, e le aziende italiane stanno già integrando soluzioni IA per migliorare la loro efficienza.
Anitec-Assinform si è dichiarata disponibile al dialogo con le istituzioni europee per trovare un equilibrio tra una regolamentazione efficace e la promozione dell’innovazione. Creare un quadro normativo che favorisca la crescita dell’IA è essenziale non solo per le aziende, ma per l’intera economia europea. Solo attraverso un approccio ponderato e inclusivo sarà possibile garantire un futuro in cui l’IA possa essere un motore di sviluppo, piuttosto che un ostacolo alla crescita delle imprese.