Napoli scossa: un inquietante sciame sismico in corso

Matteo Rigamonti

Luglio 18, 2025

Il 30 ottobre 2023, Napoli ha vissuto un evento sismico significativo, con un terremoto di magnitudo 4.0 avvertito dalla popolazione alle 9.14. Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha confermato che l’epicentro del terremoto si trova nell’area di Bagnoli, all’interno della caldera flegrea, una zona nota per la sua intensa attività vulcanica e sismica. Questo evento ha innescato uno sciame sismico che ha registrato oltre dieci scosse di lieve magnitudo, con solo due che hanno superato 1.5.

il contesto geologico del terremoto

La caldera flegrea è un’area vulcanica con una storia di attività sismica e vulcanica. In particolare, il fenomeno del bradisismo — il sollevamento e l’abbassamento del suolo — è un tema ricorrente in questi eventi. Francesca Bianco ha sottolineato che il terremoto è in linea con l’attività bradisismica della zona, evidenziando l’interconnessione tra questi fenomeni. Le scosse recenti, come quelle del 30 giugno 2023 (magnitudo 4.6) e del settembre dello stesso anno (magnitudo 4.2), mostrano un aumento dell’attività sismica che preoccupa esperti e residenti.

la risposta della popolazione e delle autorità

La reazione della popolazione alle scosse è stata generalmente calma, sebbene ci siano state segnalazioni di preoccupazione. Le autorità locali stanno monitorando la situazione e hanno attivato protocolli di sicurezza per garantire la protezione dei residenti. È fondamentale che la comunicazione tra le istituzioni e la popolazione sia efficace per ridurre l’ansia e fornire informazioni tempestive.

la storia dei campi flegrei

I Campi Flegrei, una vasta caldera vulcanica a pochi chilometri da Napoli, sono di grande interesse per vulcanologi e geologi. La caldera è il risultato di eruzioni esplosive avvenute nel passato, con la più grande eruzione conosciuta che risale a circa 39.000 anni fa. Oggi, è considerata uno dei vulcani più pericolosi del mondo a causa della densità della popolazione circostante e della sua complessa attività vulcanica.

In questo contesto, il ruolo dell’INGV è cruciale per il monitoraggio e la ricerca sull’attività vulcanica e sismica. Grazie a una rete di strumenti di rilevamento, gli esperti possono analizzare i movimenti del terreno e prevedere possibili sviluppi futuri. Tuttavia, la previsione esatta di terremoti rimane una sfida, poiché i meccanismi che li generano sono complessi.

L’attività sismica e vulcanica a Napoli è un tema di grande rilevanza, richiedendo attenzione e monitoraggio costante. Con l’aumento delle scosse e il cambiamento delle dinamiche nel sottosuolo, l’analisi della situazione rimane cruciale per garantire la sicurezza e il benessere della popolazione locale. È essenziale che i cittadini siano informati e preparati, non solo attraverso comunicazioni ufficiali, ma anche tramite iniziative educative che aumentino la consapevolezza sui rischi sismici e sulle misure di sicurezza da adottare in caso di emergenza.