Il XXIV Rapporto annuale dell’INPS offre una panoramica dettagliata sul panorama imprenditoriale italiano, rivelando dinamiche che meritano attenzione. Nonostante il numero di imprese private con almeno un dipendente sia diminuito da 1,73 milioni nel 2008 a 1,67 milioni nel 2024, è fondamentale analizzare questo dato in relazione ad altri indicatori che suggeriscono una trasformazione positiva nel tessuto imprenditoriale.
Uno dei punti salienti del rapporto è che, sebbene il numero complessivo di imprese sia in calo, la dimensione media delle imprese sta crescendo. Questo fenomeno indica una tendenza verso una maggiore concentrazione delle attività, con le piccole imprese che tendono a unirsi o ad essere assorbite da realtà più grandi. È interessante notare che quasi il 98% delle imprese ha meno di 50 dipendenti, ma la crescita della dimensione media suggerisce che queste piccole realtà stanno affrontando sfide significative, spingendole ad adattarsi a un mercato sempre più competitivo e globalizzato.
Riconfigurazione nei settori economici
L’analisi del rapporto mette in evidenza anche una riconfigurazione nei settori economici. Mentre l’industria, tradizionalmente un pilastro dell’economia italiana, mostra un’incidenza decrescente sia in termini di numero di imprese che di occupati, il settore dei servizi ha registrato un trend opposto. Questo spostamento è emblematico di un’evoluzione economica in atto, dove le esigenze del mercato e le preferenze dei consumatori guidano l’innovazione e la crescita verso aree come:
- Commercio
- Sanità
- Istruzione
Tra i settori dei servizi, quello che ha registrato la crescita più significativa è stato il settore dei servizi alle persone, che include istruzione, sanità, assistenza sociale, attività artistiche, sportive e di intrattenimento. Dal 2008 al 2024, il numero di dipendenti in questo settore è aumentato del 46%. Questo riflette non solo una maggiore domanda di servizi legati al benessere e alla salute, ma anche un cambiamento culturale nella percezione del valore di questi servizi nella società attuale.
Crescita nei servizi commerciali
In termini assoluti, la crescita più consistente è avvenuta nei servizi commerciali, comprendenti il commercio all’ingrosso e al dettaglio, il trasporto e magazzinaggio, nonché l’alloggio e ristorazione. Questi settori hanno visto un aumento di circa 1,4 milioni di nuovi posti di lavoro, segnalando una ripresa post-pandemia e un rinnovato interesse dei consumatori verso l’esperienza di acquisto, sia online che nei negozi fisici.
Il rapporto dell’INPS distingue anche tra due categorie di imprese: quelle ‘persistenti’ e quelle ‘effimere’. Le prime, circa 502 mila, mostrano una resilienza notevole, contribuendo in modo significativo all’occupazione. Il settore dell’industria manifatturiera, ad esempio, continua a mantenere la maggiore quota di dipendenti tra queste imprese, nonostante il calo del numero complessivo.
D’altra parte, le 750 mila imprese ‘effimere’, che sono entrate nel mercato dopo il 2008 e sono uscite prima del 2024, evidenziano la volatilità del mercato attuale. Queste aziende, spesso originate da idee imprenditoriali innovative ma non sempre sostenibili, contribuiscono a rendere il panorama imprenditoriale italiano molto dinamico, sebbene con un alto tasso di abbandono.
Le sfide per le PMI
Questa situazione è particolarmente preoccupante per le politiche di sostegno alle piccole e medie imprese (PMI), che rappresentano il cuore pulsante dell’economia italiana. Le PMI affrontano sfide significative, come l’accesso al credito, la digitalizzazione e la competizione internazionale. È fondamentale che le istituzioni pubbliche e le associazioni di categoria collaborino per creare un ambiente favorevole alla crescita e alla sostenibilità delle piccole imprese.
In sintesi, il XXIV Rapporto annuale dell’INPS offre un quadro complesso dell’imprenditoria italiana. Mentre il numero complessivo di imprese diminuisce, la crescita della dimensione media e l’espansione nei settori dei servizi indicano una trasformazione significativa del mercato. La sfida per il futuro sarà garantire che questa evoluzione avvenga in modo sostenibile, supportando le PMI e promuovendo la creazione di posti di lavoro in un contesto sempre più competitivo e globalizzato.