Il cuoco prima degli chef: la sceneggiatura del film è pronta

Giada Liguori

Luglio 20, 2025

Una storia che affonda le sue radici nei fatti realmente accaduti e in un periodo storico segnato da profondi cambiamenti sta per prendere vita sul grande schermo. “L’ultimo cuoco antico” è il titolo della nuova sceneggiatura che racconta le vicende di Ciccillo, un cuoco che si è fatto strada in un’Italia segnata dalle macerie della Seconda guerra mondiale. Questo progetto, nato dalla collaborazione tra Emiliano Falconio e Andrea Sanguigni, è sostenuto dalla Fondazione ‘Falconio’ e ha ottenuto il patrocinio della Federazione Italiana Cuochi, a testimonianza dell’importanza culturale e storica della narrazione.

La storia di Ciccillo

La figura di Ciccillo è emblematicamente rappresentativa di una generazione che ha vissuto nell’ombra, ma che ha svolto un ruolo cruciale nella ricostruzione dell’Italia. Partendo da un’umile realtà come garzone, Ciccillo è riuscito a diventare un cuoco affermato, capace di conquistare i palati dell’aristocrazia e della politica. La sua storia è una testimonianza di resilienza e creatività in tempi difficili, quando le restrizioni alimentari e le tessere annonarie limitavano la vita quotidiana degli italiani.

Il viaggio di Giuseppe

Accanto a Ciccillo, la figura di suo cugino Giuseppe rappresenta un’altra dimensione della narrazione. Emigrato negli Stati Uniti in cerca di opportunità, Giuseppe si ritrova coinvolto in un conflitto che lo costringe a combattere contro la sua patria. Il suo viaggio è un intreccio di speranza e tragedia, un racconto che mette in luce le contraddizioni dell’esperienza umana durante la guerra. La sua storia si complica ulteriormente quando, proprio mentre sta per tornare in Italia, il suo compagno di viaggio, impegnato a documentare la loro avventura, perde la vita a causa di una mina.

Un film che celebra la resilienza

Emiliano Falconio, uno degli autori della sceneggiatura, sottolinea che “non è solo la storia di due uomini, ma il racconto di un’Italia che rinasce dalle proprie ceneri“. La figura di Ciccillo, originario di Villa Santa Maria, un paesino in Abruzzo spesso definito la patria dei cuochi, diventa una metafora della dignità e della resilienza. In un contesto in cui gli eroi sono spesso rappresentati da medaglie e decorazioni, la storia di Ciccillo ci ricorda che i veri eroi sono coloro che, attraverso il loro lavoro e la loro passione, hanno contribuito a ricostruire un Paese dato per spacciato.

Il progetto cinematografico si propone di esplorare non solo le sfide personali dei protagonisti, ma anche il contesto sociale e culturale dell’epoca. La sceneggiatura mira a catturare lo spirito di un’Italia che, nonostante le avversità, ha trovato la forza per rialzarsi e ricominciare. La cucina, in questo senso, diventa un simbolo di unione e rinascita, un linguaggio universale in grado di superare le divisioni e le difficoltà.

Le riprese del film sono previste per l’inizio del 2026 e si svolgeranno in diverse location, dall’Abruzzo alla Sicilia, dal Lazio alla Campania, fino agli Stati Uniti, arricchendo la trama con paesaggi e atmosfere autentiche. Il casting inizierà in autunno, promettendo di coinvolgere talenti sia emergenti che affermati, per dare vita a personaggi che rappresentano non solo i protagonisti, ma anche una generazione intera.

“L’ultimo cuoco antico” si inserisce in un filone di opere cinematografiche che cercano di riscoprire e valorizzare le storie dimenticate, quei racconti che, sebbene meno noti, hanno contribuito a plasmare l’identità culturale e storica di un Paese. La scelta di portare sul grande schermo la vita di Ciccillo e Giuseppe è una scelta coraggiosa, che invita a riflettere su temi universali come la guerra, l’emigrazione, la famiglia e il potere della resilienza.

In un mondo in cui la cucina è spesso ridotta a una mera competizione televisiva, la storia di Ciccillo ci ricorda che il vero valore del cibo va oltre la sua preparazione: è un atto d’amore, un gesto di cura, un modo per sostenere e nutrire le comunità. Questo film si propone di restituire un volto umano alla figura del cuoco, celebrando il suo ruolo fondamentale nella società e nella cultura italiana.

Con “L’ultimo cuoco antico”, ci si aspetta non solo di intrattenere il pubblico, ma anche di stimolare una riflessione profonda sui temi della memoria, della tradizione e della rinascita, in un momento storico in cui l’umanità sembra aver bisogno più che mai di trovare nuove strade per ricostruire legami e comunità.