L’orsa Jj4 ha ufficialmente lasciato il Trentino, segnando un momento significativo nella gestione della fauna selvatica. Nella serata del 19 luglio, durante la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella provincia, il plantigrado è stato trasferito dal Centro faunistico del Casteller alla Germania. La nuova destinazione è il «Parco alternativo per orsi e lupi» di Bad Rippoldsau-Schapbach, situato ai confini della Foresta Nera. Questo parco è specializzato nella gestione di animali problematici e già ospita due orsi provenienti dal Trentino: Jurka, madre di Jj4, e Dj3, sua sorella.
Il trasferimento di Jj4 era stato pianificato da tempo, ma era stato rinviato a causa di ritardi nei lavori di adeguamento della struttura e di condizioni meteo sfavorevoli. La Fondazione tedesca che gestisce il parco ha coperto interamente i costi del trasferimento e della nuova area di accoglienza, che si stima ammontino a circa un milione di euro. Questo passaggio segna la fine di un capitolo controverso, iniziato con la tragica morte del runner Andrea Papi, avvenuta il 5 aprile 2023, nei boschi di Caldes. Dopo l’incidente, l’orsa era stata catturata e rinchiusa, con un decreto di abbattimento che era poi stato sospeso.
Il ruolo della provincia autonoma di Trento
La notizia del trasferimento è stata confermata ufficialmente dalla Provincia autonoma di Trento, la quale ha espresso la volontà di ripristinare il Casteller come centro di accoglienza temporanea per animali feriti o in difficoltà, e non come luogo di detenzione permanente per orsi considerati pericolosi. “Oggi si concretizza una scelta che portiamo avanti da tempo”, ha dichiarato l’assessore provinciale alle foreste, Roberto Failoni, che ha anche informato personalmente la famiglia Papi sull’avvenuto trasferimento dell’orsa.
Con la partenza di Jj4, rimane al Casteller solo un esemplare: l’orso M49, soprannominato “Papillon” per le sue numerose fughe dal recinto. M49 ha avuto un passato complicato, essendo stato protagonista di diverse operazioni di cattura e contenimento. Al momento, nonostante le proposte di diverse associazioni ambientaliste, non è stata trovata una sistemazione alternativa per lui. Tuttavia, la Provincia non esclude la possibilità di un futuro trasferimento se si presenteranno condizioni adeguate.
La gestione dei grandi carnivori in Trentino
La giunta provinciale, guidata dal presidente Maurizio Fugatti, ha mantenuto una linea dura nella gestione dei grandi carnivori sul territorio. Infatti, in presenza di esemplari considerati confidenti o pericolosi, l’abbattimento è una possibilità concreta, qualora non si riesca a garantire la sicurezza pubblica tramite soluzioni alternative. Questo approccio è stato al centro di un dibattito acceso tra ambientalisti, cittadini e amministratori, riflettendo la complessità della gestione degli animali selvatici in un contesto in cui la sicurezza delle persone è prioritaria.
Il caso di Jj4 ha sollevato forti emozioni e opinioni contrastanti. Da una parte, molti hanno sostenuto che l’orsa, pur essendo responsabile di un tragico incidente, meriti una seconda possibilità e una vita lontana dalle cattive esperienze di cattura e detenzione. Dall’altra parte, ci sono coloro che ritengono che, date le circostanze, una soluzione più drastica fosse necessaria per garantire la sicurezza dei cittadini.
Un passo verso la cooperazione internazionale
Il trasferimento di Jj4 in Germania rappresenta anche un passo importante nella cooperazione internazionale per la gestione della fauna selvatica. Il parco in cui è stata trasferita è stato progettato per offrire un ambiente adatto e sicuro per orsi problematici, permettendo loro di vivere in condizioni più simili al loro habitat naturale, pur rimanendo sotto osservazione. Questo approccio può fornire un modello per altre regioni che si trovano a dover affrontare sfide simili con la fauna selvatica.
Il tema della convivenza tra uomini e grandi carnivori è di grande rilevanza non solo in Trentino, ma in molte altre aree montane d’Europa. La presenza di orsi, lupi e altri predatori è fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio degli ecosistemi, ma la loro gestione deve essere affrontata con attenzione e responsabilità. La storia di Jj4 e della sua transizione verso un parco in Germania potrebbe rappresentare un esempio di come sia possibile trovare soluzioni alternative che rispettino la vita degli animali e la sicurezza delle persone.
Inoltre, il caso di Jj4 ha acceso il dibattito su come le comunità locali possano essere educate e preparate ad affrontare la presenza di animali selvatici. Programmi di sensibilizzazione e formazione possono contribuire a ridurre il conflitto tra esseri umani e fauna selvatica, promuovendo una convivenza pacifica e rispettosa. La gestione della fauna selvatica richiede una visione a lungo termine e un impegno condiviso tra le autorità, le comunità e i gruppi di interesse.