Il 19 luglio 2022 segna un triste anniversario nella storia italiana: il 33esimo anniversario della strage di via D’Amelio, un tragico evento che ha portato alla morte di Paolo Borsellino, uno dei magistrati più emblematici nella lotta alla mafia, insieme ai cinque agenti della sua scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. In questa occasione, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto rendere omaggio non solo a Borsellino, ma a tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita nella difesa della giustizia e della legalità in Italia.
il messaggio di mattarella
Nel suo discorso, Mattarella ha sottolineato la straordinaria dedizione di Borsellino e del suo collega Giovanni Falcone, entrambi simboli di un impegno instancabile contro la criminalità organizzata. «Borsellino non si tirò indietro dopo la strage di Capaci. Continuò ad andare avanti», ha dichiarato il Capo dello Stato, ricordando il coraggio con cui il magistrato affrontò il suo destino, nonostante il clima di terrore che si era instaurato dopo l’attentato del 23 maggio 1992, in cui perse la vita Falcone, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta.
Mattarella ha ribadito la forza della democrazia italiana, affermando che «la democrazia è stata più forte» e che gli assassini e i loro mandanti sono stati sconfitti e condannati. La sua voce ha risonato con una profonda empatia nei confronti delle famiglie delle vittime, la cui sofferenza è ancora palpabile a distanza di oltre tre decenni. «Onorare la memoria di Paolo Borsellino significa seguire la sua lezione di dignità e legalità», ha aggiunto, sottolineando l’importanza di mantenere viva la sua eredità.
l’omaggio di meloni
Anche la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha colto l’occasione per rendere omaggio a Borsellino e alla sua scorta. In un post su X, accompagnato da un video commemorativo, Meloni ha dichiarato: «Il suo esempio continua a vivere in chi ogni giorno, spesso lontano dai riflettori, combatte per un’Italia più giusta, libera dalle mafie, dal malaffare, dalla paura». Le sue parole hanno messo in evidenza la necessità di perseguire la giustizia come fondamento della libertà e della legalità: «Non c’è libertà senza giustizia, non c’è Stato senza legalità».
La premier ha anche sottolineato l’importanza di mantenere vivo il «testimone» di Borsellino, promettendo che il governo porterà avanti il suo messaggio con determinazione e amore per la Nazione. «In ricordo di Paolo Borsellino e di chi non ha mai chinato la testa», ha concluso Meloni, evocando il sacrificio di un uomo che ha fatto della lotta alla mafia la sua ragion d’essere.
il significato del sacrificio
Alla cerimonia commemorativa tenutasi a Palermo, un altro importante intervento è stato quello del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Egli ha enfatizzato il significato del sacrificio di Borsellino e della sua scorta come un esempio di dedizione assoluta allo Stato. «Rendiamo onore a servi della Repubblica che non hanno mai indietreggiato nella lotta alla criminalità organizzata, fino all’estremo sacrificio», ha affermato Piantedosi, sottolineando come la loro memoria rappresenti una fonte di ispirazione e guida per le nuove generazioni.
Queste commemorazioni non sono solo un atto di memoria, ma anche un richiamo all’impegno collettivo nella lotta contro la mafia, che continua a rappresentare una minaccia per la società italiana. La figura di Borsellino, così come quella di Falcone, rimane centrale nel dibattito contemporaneo sulla giustizia e la legalità. La loro eredità è un monito sulla necessità di non abbassare mai la guardia e di continuare a combattere per una società più giusta.
l’eredità di borsellino e falcone
La mafia, nel corso degli anni, ha dimostrato una capacità di adattamento e resistenza, ma la determinazione di uomini e donne come Borsellino e Falcone ha avviato un processo di cambiamento culturale e istituzionale. Nonostante le sfide, l’Italia ha fatto progressi significativi nella lotta contro la criminalità organizzata, con la creazione di leggi più severe e l’adozione di strategie investigative più efficaci.
In questo contesto, è fondamentale che le nuove generazioni comprendano l’importanza di mantenere viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per garantire un futuro migliore. Le cerimonie come quella di oggi servono a ricordare non solo il passato, ma anche a ispirare l’azione presente e futura. Borsellino e la sua scorta non sono stati solo vittime di un attacco brutale, ma martiri di una causa che continua a richiedere il nostro impegno quotidiano.