Usa: i dazi portano entrate, ma il debito continua a crescere

Giada Liguori

Luglio 20, 2025

Negli ultimi anni, il dibattito sui dazi ha assunto un ruolo centrale nel discorso economico americano, soprattutto riguardo alle entrate fiscali e alle conseguenze sul debito nazionale. Secondo Alberto Bisin, professore di economia alla New York University, l’attuale situazione economica degli Stati Uniti è caratterizzata da un aumento delle entrate fiscali grazie ai dazi imposti su vari prodotti importati. Tuttavia, questo fenomeno non deve far dimenticare l’ombra persistente del debito, che continua a crescere a livelli allarmanti.

Entrate fiscali e incertezze economiche

Durante un recente convegno, Bisin ha spiegato che, in un contesto di incertezza economica, gli incassi derivanti dai dazi sono più alti di quanto ci si potrebbe aspettare nel lungo e medio termine. Le imprese si trovano in una fase di attesa, dove preferiscono non investire immediatamente, e di conseguenza continuano a pagare i dazi imposti. Questo porta a un incremento delle entrate fiscali per il governo, che, sebbene temporaneamente positivo, non risolve i problemi strutturali legati al debito nazionale.

  1. Le attuali entrate derivanti dai dazi si aggirano attorno al 10-20%.
  2. Proiettare questi effetti nel futuro potrebbe risultare fuorviante a causa della stagnazione delle attività economiche.
  3. Le aziende, in attesa di capire quale direzione prenderanno le politiche economiche statunitensi, non si muovono, aumentando temporaneamente gli incassi senza un reale impatto macroeconomico sulla stabilità finanziaria del Paese.

La questione del debito pubblico

Un altro aspetto sottolineato da Bisin è che i dazi non si applicano ai servizi. Ad esempio, se un’azienda americana vende un’automobile e sostiene che il prezzo include una grande componente di consulenza, tale valore aggiunto non rientra nei dazi. Questo significa che, mentre le entrate fiscali possono aumentare a breve termine, la struttura economica complessiva non ne trae necessariamente beneficio.

Inoltre, il debito pubblico ha raggiunto livelli storicamente elevati, superando i 31 trilioni di dollari. Questo dato preoccupante solleva interrogativi sulla sostenibilità della spesa pubblica. Mentre gli incassi dai dazi possono fornire un sollievo temporaneo, non affrontano le cause profonde del debito, come il deficit di bilancio e l’aumento della spesa sociale.

Rischi e sfide future

Il professor Bisin ha avvertito che l’attuale struttura fiscale degli Stati Uniti non è in grado di sostenere un debito così elevato nel lungo termine. Le proiezioni indicano che, se non verranno adottate misure correttive significative, il debito continuerà a crescere, portando a una potenziale crisi fiscale. Le conseguenze di questa crisi potrebbero essere devastanti, influenzando non solo l’economia americana, ma anche quella globale.

In questo contesto, le politiche fiscali e monetarie devono essere rivalutate. È cruciale che il governo americano adotti strategie che non solo aumentino le entrate a breve termine, ma che affrontino anche i problemi strutturali del debito. La trasparenza e la coerenza nelle politiche economiche sono fondamentali per ripristinare la fiducia degli investitori e stimolare la crescita.

In sintesi, mentre gli Stati Uniti beneficiano attualmente di un aumento delle entrate fiscali grazie ai dazi, il debito pubblico rimane una questione critica che richiede attenzione immediata. Senza un piano strategico ben definito che consideri gli effetti a lungo termine delle politiche fiscali, il futuro economico del Paese potrebbe essere compromesso. La sfida per l’amministrazione attuale sarà quella di bilanciare l’esigenza di entrate immediate con la necessità di una pianificazione sostenibile per il futuro.