Asia in altalena dopo le elezioni giapponesi, Tokyo resta ferma

Matteo Rigamonti

Luglio 21, 2025

La seduta di oggi ha presentato un’andamento contrastato per i principali mercati azionari dell’Asia e del Pacifico, a seguito delle recenti elezioni in Giappone. Il premier giapponese Shigeru Ishiba ha subito una significativa battuta d’arresto, perdendo la maggioranza dei voti nel Senato. Questo evento ha suscitato preoccupazioni tra gli investitori, influenzando le dinamiche del mercato regionale e inserendosi in un contesto di crescente incertezza politica e economica.

Andamento dei mercati asiatici

Tokyo, la principale piazza finanziaria giapponese, è rimasta chiusa per festività, limitando la possibilità di una reazione immediata ai risultati elettorali. Tuttavia, le borse degli altri paesi asiatici hanno mostrato reazioni diverse:

  1. Taiwan: lieve calo dello 0,18%
  2. Seul: incremento dello 0,71%
  3. Sidney: flessione dell’1,02%
  4. Hong Kong: guadagno del 0,6%
  5. Shanghai: incremento dello 0,7%
  6. Mumbai: aumento dello 0,34%
  7. Singapore: incremento dello 0,41%

Queste oscillazioni riflettono le diverse percezioni degli investitori riguardo alla stabilità politica e alle prospettive economiche delle rispettive economie.

Impatti sul mercato europeo e valutario

Sul fronte europeo, i future mostrano segnali di una potenziale apertura negativa, mentre quelli americani sembrano promettere una giornata di guadagni. Questa disparità è interessante, considerando che la settimana è caratterizzata da una carenza di dati macroeconomici significativi. Gli investitori sono in attesa della prossima decisione della Banca Centrale Europea (BCE), prevista per giovedì prossimo, riguardo i tassi di interesse. Questa decisione potrebbe avere ripercussioni significative sui mercati europei e globali, influenzando le aspettative sui tassi di crescita e sull’inflazione.

Nel mercato valutario, il dollaro ha mostrato segni di debolezza, scendendo sotto quota 0,86 euro, a 147,89 yen e a 0,74 sterline. Questa flessione potrebbe essere attribuita a fattori come le aspettative di un allentamento della politica monetaria da parte della Federal Reserve, che potrebbe influenzare negativamente il dollaro nel breve termine.

Andamento delle materie prime

In controtendenza, l’oro ha registrato un aumento del 0,51%, raggiungendo un valore di 3.368,48 dollari l’oncia. Questo incremento è in linea con il tradizionale rifugio che gli investitori cercano in beni considerati “sicuri” durante periodi di incertezza economica e politica. L’aumento del prezzo dell’oro può essere interpretato come una risposta diretta alle preoccupazioni globali e alla volatilità dei mercati azionari.

Per quanto riguarda il mercato del greggio, il WTI ha mostrato un incremento marginale dello 0,06%, attestandosi a 67,38 dollari al barile. Questo andamento è stato relativamente stabile, nonostante le fluttuazioni quotidiane dovute a fattori esterni come la domanda globale e le tensioni geopolitiche. Al contrario, il mercato del gas ha visto un aumento più significativo, con un incremento del 0,65% a 33,83 euro al MWh, invertendo la rotta dopo un periodo di calo.

È interessante notare che il contesto politico in Giappone e le sue ripercussioni sui mercati asiatici potrebbero avere effetti a lungo termine. La perdita della maggioranza da parte di Ishiba potrebbe portare a un periodo di instabilità politica, con potenziali impatti sulle politiche economiche e monetarie del paese. Gli investitori stanno monitorando attentamente la situazione per valutare come le nuove dinamiche politiche potrebbero influenzare la crescita economica giapponese e, di conseguenza, quella dell’intera regione asiatica.

In sintesi, la giornata di oggi nei mercati asiatici è stata caratterizzata da un mix di guadagni e perdite, con il Giappone al centro delle attenzioni a causa delle recenti elezioni. Mentre alcuni mercati mostrano segni di crescita, altri risentono delle incertezze politiche, creando un panorama complesso per gli investitori. La prossima settimana sarà cruciale, con la BCE pronta a prendere decisioni che potrebbero influenzare non solo l’Europa ma anche i mercati globali nel loro complesso.