Fuggono senza pagare, ma il ristoratore offre una seconda chance per la beneficenza

Matteo Rigamonti

Luglio 21, 2025

Una scena che purtroppo sta diventando sempre più comune nei ristoranti italiani è quella di clienti che, dopo aver consumato un abbondante pasto, decidono di scappare senza pagare il conto. Questo è quanto accaduto presso il ristorante Cascina Ovi di Segrate, in provincia di Milano. Il titolare, Francesco Rizzo, ha scelto di denunciare pubblicamente l’accaduto attraverso un video condiviso su Instagram, esprimendo non solo indignazione per il danno economico subito, ma anche per la mancanza di rispetto che un gesto del genere implica.

Il messaggio di Francesco Rizzo

Francesco Rizzo, sardo di origine e imprenditore nel settore della ristorazione, ha iniziato il suo video con parole forti: “Bast*, sono scappati senza pagare il conto!” Questo comportamento, secondo lui, rappresenta una nuova categoria di clienti: “gente che prenota, si abbuffa e scappa dal ristorante senza pagare”. Rizzo non si preoccupa solo del danno economico, ma anche della *perdita di fiducia e del lavoro che lui e la sua famiglia svolgono ogni giorno.

La situazione difficile dei camerieri

Il titolare del ristorante non si limita a lamentarsi, ma offre una riflessione profonda sul lavoro dei camerieri, spesso i più colpiti da simili episodi. “A parte che fanno una vita di m**** – continua Rizzo – perché passano tutto il pranzo o la cena a pensare come devono fare, a stare attenti. Ma poi, io ho visto tutti i filmati delle telecamere: vengono appositamente per non pagare”. Questo mette in luce come, nei ristoranti di maggiore grandezza, a pagare le conseguenze siano i camerieri, che devono coprire l’importo del conto non saldato.

Un appello alla solidarietà

In un clima di frustrazione, Rizzo lancia un appello a coloro che sono fuggiti senza pagare il conto: “A chi s’è dato alla macchia dico: tornate a saldare. Avrete il mio perdono e la promessa che non userò quei soldi per me”. La sua proposta è sorprendente: il denaro recuperato sarà destinato a beneficenza, in particolare a un’associazione di sua scelta. “Potete anche regolare la posizione senza rivelare i vostri nomi”, aggiunge, rendendo l’invito ancora più accessibile.

Inoltre, Rizzo propone l’idea di un “pasto sospeso”, una pratica che sta guadagnando popolarità in molti ristoranti. Questa iniziativa consente ai clienti di pagare in anticipo un pasto per chi ne ha bisogno, promuovendo un senso di comunità e solidarietà.

Il video di Rizzo ha destato l’attenzione non solo dei suoi clienti abituali, ma anche di molti altri ristoratori che si sono trovati a dover affrontare situazioni simili. “Cari colleghi, cerchiamo di difenderci da questo, stiamo attenti”, esorta, invitando tutti a unirsi per contrastare un fenomeno che minaccia non solo i ristoranti, ma anche il tessuto sociale.

Nonostante la gravità della situazione, Rizzo si mostra ottimista e desideroso di trasformare l’esperienza negativa in un’opportunità di aiuto per chi è in difficoltà. “L’importante, per me, è che da questa vicenda nasca qualcosa di buono”, conclude, con la speranza che l’appello possa sensibilizzare le persone su temi di rispetto e solidarietà.

Questa vicenda, purtroppo emblematica, ci invita a riflettere non solo sul valore del lavoro altrui, ma anche sull’importanza di comportamenti etici e responsabili, soprattutto in un momento storico in cui la comunità è chiamata a unirsi per affrontare le difficoltà economiche e sociali.