Matteo Ricci, europarlamentare del Partito Democratico e già sindaco di Pesaro, si trova attualmente in una situazione delicata che potrebbe compromettere la sua candidatura alla presidenza della Regione Marche. Questa questione è emersa in seguito a un’indagine di corruzione per atti contrari a doveri d’ufficio, di cui lo stesso Ricci ha dato notizia nei giorni scorsi. L’inchiesta, avviata circa un anno fa grazie a un’articolata indagine del Resto del Carlino, ha rivelato gravi irregolarità negli affidamenti diretti effettuati dal comune di Pesaro per la manutenzione, coprendo il periodo dal 2019 al 2024.
Dettagli dell’indagine
Secondo quanto emerso, il valore degli appalti sotto la lente dei magistrati ammonta a circa 600 mila euro, tutti assegnati a due associazioni, Opera Maestra e Stella Polare, entrambe presiedute da Stefano Esposto, anch’esso indagato. Le accuse sostengono che questi appalti nascondessero una serie di interventi non giustificati. Tra le spese contestate spicca la realizzazione di un casco commemorativo dedicato al noto pilota di motociclismo Valentino Rossi, originario di Urbino e che ha trascorso gran parte della sua vita a Tavullia. Il costo di questo casco, che ha suscitato non poche polemiche, è stato di oltre 53.000 euro, mascherato sotto la voce “lavori di manutenzione straordinaria piazzale D’Annunzio con riqualificazione aree verdi”.
Irregolarità nei murales
L’inchiesta ha messo in evidenza anche alcuni murales, tra cui uno in onore della senatrice a vita Liliana Segre, i cui costi sono stati contabilizzati in modo discutibile sotto la voce “manutenzione idrica”. Questo ha sollevato interrogativi sulla trasparenza delle assegnazioni e sull’uso delle risorse pubbliche. Tra i documenti controversi vi è la determina 1837 del 2023, relativa alle “opere di allestimento per la Capitale della cultura”, e altre riguardanti la “manutenzione straordinaria di murales esistenti”, che hanno suscitato preoccupazioni sull’effettiva necessità degli interventi finanziati.
La posizione di Ricci
Il coinvolgimento di Ricci non è stato immediato: l’ex sindaco ha sottolineato come, in un’amministrazione, i collaboratori abbiano un ruolo cruciale e che eventuali errori da parte loro non debbano automaticamente ricadere sulla sua figura. Ricci ha dichiarato: «Quando un sindaco governa ha tantissimi collaboratori: se un collaboratore sbaglia il sindaco è parte lesa, perché viene tradita la fiducia». Ha richiesto di essere ascoltato nuovamente dalla procura, con un appuntamento fissato per la prossima settimana. È interessante notare come, in oltre quindici anni di carriera politica, Ricci non abbia mai affrontato accuse penali, rendendo questa situazione particolarmente inusuale e complessa.
Implicazioni per il futuro politico
L’inchiesta ha attirato l’attenzione di diverse autorità, tra cui l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), che ha emesso una severa censura riguardante l’inconferibilità di incarichi nelle fondazioni culturali pesaresi. L’ex capo di gabinetto di Ricci, Franco Arceci, e Massimiliano Santini, ex consigliere comunale e spin doctor dell’ex sindaco, sono anch’essi tra gli indagati. Secondo i pubblici ministeri, Santini avrebbe rappresentato un importante collegamento tra la giunta e le associazioni di Esposto, alimentando ulteriormente i sospetti su una rete di favoritismi.
Il caso Affidopoli non rappresenta solo un’indagine su singoli atti di corruzione, ma si inserisce in un contesto più ampio di gestione della cosa pubblica, dove la trasparenza e l’accountability diventano temi centrali. Mentre si attende che Ricci prenda una decisione definitiva sulla sua candidatura, le ripercussioni di questa indagine potrebbero avere effetti significativi non solo sulla sua carriera politica, ma anche sulla percezione del Partito Democratico nella regione.
La comunità marchigiana guarda ora con attenzione agli sviluppi di questa vicenda, che ha già generato un acceso dibattito pubblico. La questione non è solo quella dell’operato di Ricci, ma anche della fiducia nei confronti delle istituzioni e della necessità di garantire che i fondi pubblici siano gestiti con la massima responsabilità. Con le elezioni regionali all’orizzonte, il futuro politico di Matteo Ricci appare incerto, e la sua eventuale rinuncia alla candidatura potrebbe segnare una svolta significativa nell’assetto politico della regione Marche, in un contesto già complesso e dinamico.