Iervolino accusa l’ex direttore generale del Cinema: «Danni da 50 milioni di euro per violazione delle regole»

Iervolino accusa l'ex direttore generale del Cinema: «Danni da 50 milioni di euro per violazione delle regole»

Iervolino accusa l'ex direttore generale del Cinema: «Danni da 50 milioni di euro per violazione delle regole»

Matteo Rigamonti

Luglio 24, 2025

La questione del tax credit cinematografico in Italia si complica ulteriormente con la recente mossa del produttore Andrea Iervolino, che ha deciso di passare al contrattacco attraverso una diffida nei confronti di Nicola Borrelli, ex direttore generale del Cinema e dell’Audiovisivo. Al centro della controversia c’è la revoca di 62 milioni di euro di tax credit da parte del Ministero della Cultura, provvedimento che, secondo Iervolino, ha causato danni ingenti alla sua società, la Sipario Movies Spa, quantificabili in circa 48,5 milioni di euro.

La revoca, avvenuta il 14 luglio 2023, ha colto di sorpresa il settore cinematografico, in particolare a seguito di una revisione dei crediti d’imposta condotta dal ministero, in risposta al caso Francis Kaufmann. Secondo le autorità, Sipario Movies avrebbe presentato documentazione con gravi irregolarità, con l’accusa di aver gonfiato alcune voci di costo per ottenere un vantaggio fiscale superiore a quello legittimamente dovuto. Tuttavia, Iervolino ha respinto con fermezza queste accuse, sostenendo che il provvedimento è frutto di una cattiva amministrazione e di una violazione delle basilari regole del procedimento amministrativo.

Le richieste di Iervolino

La diffida di Iervolino si articola in quattro richieste precise indirizzate a Borrelli:

  1. Revoca immediata del provvedimento del 14 luglio 2023 e riattivazione dei crediti d’imposta che, a suo dire, sono stati revocati in modo indebito.
  2. Avvio di un nuovo procedimento che garantisca il contraddittorio con tutti i soggetti coinvolti, inclusa l’amministrazione giudiziaria della società.
  3. Assunzione di responsabilità da parte di Borrelli per il danno causato, riconoscendo gli elementi che potrebbero configurare la sua responsabilità civile.
  4. Risarcimento integrale dei danni, preliminarmente quantificati in oltre 48,5 milioni di euro.

Un aspetto cruciale della diffida riguarda la mancanza di contraddittorio, che Iervolino definisce una lesione del principio cardine del giusto procedimento amministrativo. La Sipario Movies, sottoposta a amministrazione giudiziaria, avrebbe dovuto ricevere una maggiore cautela procedurale, e la revoca dei crediti d’imposta sarebbe avvenuta senza consentire alla società di presentare documenti o difese.

Le conseguenze economiche

La situazione si complica ulteriormente poiché la Sipario Movies ha subito un grave danno economico, con una crisi di liquidità causata proprio dalla revoca dei crediti d’imposta. Questo ha portato a un crollo del valore delle partecipazioni societarie, con ripercussioni non solo economiche ma anche reputazionali. Iervolino ha quantificato il danno subìto dalla sua società in oltre 48 milioni di euro, sostenendo che le violazioni delle procedure amministrative siano di una gravità tale da giustificare azioni legali.

In caso di mancato risarcimento, Iervolino ha già delineato un piano legale articolato in più fasi. Prevede di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio per ottenere l’annullamento della revoca dei tax credit. Parallelamente, intende avviare azioni legali in sede civile e contabile per accertare le responsabilità della pubblica amministrazione, con particolare attenzione al ruolo di Borrelli. Se sussistono i presupposti, Iervolino non esclude nemmeno di intraprendere un’azione penale.

Implicazioni per l’industria cinematografica

Questa complessa vicenda non è solo un caso isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di difficoltà che il settore cinematografico italiano sta affrontando. La gestione dei crediti d’imposta rappresenta un tema cruciale per la sostenibilità dell’industria, e la trasparenza nelle procedure amministrative è fondamentale per garantire la fiducia degli investitori.

Il caso di Iervolino e Sipario Movies è emblematico delle sfide con cui molti produttori si trovano a dover fare i conti. La necessità di assicurarsi che le procedure siano corrette e giuste è più che mai attuale, e la questione solleva interrogativi su come il governo gestisca il sostegno all’industria cinematografica in un momento in cui è essenziale promuovere la creatività e la produzione locale.

In questo contesto, la risposta del Ministero della Cultura e le prossime azioni legali di Iervolino potrebbero avere ripercussioni significative non solo per la Sipario Movies, ma per l’intero settore cinematografico italiano. La vigilanza e la trasparenza nella gestione dei fondi pubblici sono aspetti fondamentali che richiedono attenzione e responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti.