Indagini chiuse sulla strage di Brandizzo: l’accusa di omicidio volontario svanisce

Indagini chiuse sulla strage di Brandizzo: l'accusa di omicidio volontario svanisce

Indagini chiuse sulla strage di Brandizzo: l'accusa di omicidio volontario svanisce

Matteo Rigamonti

Luglio 24, 2025

La recente chiusura delle indagini sulla strage di Brandizzo, avvenuta la notte del 30 agosto 2023, ha sollevato un velo di tristezza e indignazione nel cuore della comunità di Brandizzo e dell’intero settore ferroviario italiano. Questo tragico evento ha portato alla morte di cinque operai, travolti da un treno mentre svolgevano lavori sui binari. L’incidente ha messo in luce la necessità di una riflessione profonda sulla sicurezza e sulle responsabilità all’interno del mondo del lavoro, in particolare nei settori ad alto rischio.

Le indagini e le accuse

Le indagini condotte dalla procura di Ivrea hanno coinvolto 24 indagati, di cui 21 persone fisiche e 3 società. Inizialmente, si era parlato di omicidio volontario, ma questa accusa è stata successivamente abbandonata, lasciando spazio a un’accusa di omicidio colposo. Questa scelta ha suscitato reazioni contrastanti, in particolare tra le famiglie delle vittime, che continuano a cercare giustizia per la perdita dei loro cari.

Le tre società coinvolte nelle indagini sono:

  1. Rete Ferroviaria Italiana (RFI) – responsabile della gestione dell’infrastruttura ferroviaria.
  2. Sigifer – specializzata in lavori e manutenzioni ferroviarie.
  3. CLF – attiva nella logistica e movimentazione merci su ferrovia.

La tragedia e le vittime

I cinque operai che hanno perso la vita in questo drammatico incidente sono:

  • Giuseppe Aversa
  • Kevin Laganà
  • Saverio Giuseppe Lombardo
  • Giuseppe Sorvillo
  • Michael Zanera

Questi lavoratori stavano eseguendo interventi di manutenzione sui binari della stazione di Brandizzo quando un treno in transito, viaggiando a una velocità di 160 chilometri all’ora, ha investito il gruppo. La rapidità del convoglio ha reso impossibile qualsiasi possibilità di salvezza.

La necessità di riforme

L’incidente di Brandizzo ha riacceso il dibattito sulla sicurezza sul lavoro. Le famiglie delle vittime hanno chiesto maggiore chiarezza e responsabilità da parte delle aziende coinvolte, sottolineando l’urgenza di riforme nel settore ferroviario. È fondamentale che la sicurezza dei lavoratori diventi una priorità assoluta e che vengano adottate misure preventive più rigorose per evitare simili tragedie in futuro.

Dopo l’incidente, le aziende coinvolte hanno avviato indagini interne per esaminare i protocolli di sicurezza e le procedure operative. È emersa l’importanza di una formazione adeguata per i lavoratori, affinché possano affrontare situazioni di emergenza e operare in sicurezza.

Il caso di Brandizzo rappresenta un problema più ampio che affligge il settore del lavoro in Italia, dove le norme di sicurezza spesso non vengono rispettate o risultano insufficienti. La speranza è che la chiusura delle indagini possa portare a una maggiore consapevolezza e a riforme necessarie per garantire un ambiente di lavoro sicuro, affinché il sacrificio degli operai di Brandizzo non sia stato vano.