Mistero a Bologna: la morte di Tania Bellinetti e le accuse contro Faiez Salmi

Mistero a Bologna: la morte di Tania Bellinetti e le accuse contro Faiez Salmi

Mistero a Bologna: la morte di Tania Bellinetti e le accuse contro Faiez Salmi

Matteo Rigamonti

Luglio 24, 2025

La tragica morte di Tania Bellinetti, avvenuta l’8 aprile scorso a Bologna, continua a sollevare interrogativi e a far emergere dettagli inquietanti. La donna, di 47 anni, è precipitata dal balcone del suo appartamento in via Tolstoj, nel quartiere Barca, in circostanze che la Procura di Bologna sta ancora cercando di chiarire. A seguito di questa drammatica vicenda, la figura centrale è quella di Faiez Salmi, ex compagno di Tania, arrestato a Rennes, in Francia, dopo un lungo periodo di latitanza.

La figura di Faiez Salmi

Salmi, un tunisino di 38 anni, era ricercato da dicembre 2024, già condannato in via definitiva per maltrattamenti nei confronti di Tania, la quale aveva denunciato l’uomo più volte nel corso della loro relazione. Nonostante le evidenze di violenza, con una condanna a due anni di reclusione per lesioni risalente al 2018 e ulteriori accuse di stalking e maltrattamenti nel 2024, Salmi era riuscito a sfuggire alla giustizia fino a pochi giorni fa, quando è stato arrestato grazie alla collaborazione tra la squadra Mobile di Bologna e l’Interpol.

L’arresto è avvenuto attorno alle 10 del mattino, dopo che un mandato di arresto europeo era stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bologna. Il PM Marco Forte è attualmente a capo delle indagini, che si erano già concentrate su Salmi come sospettato di istigazione al suicidio, sebbene le circostanze della morte di Tania rimangano avvolte nel mistero. È interessante notare che, nonostante non fosse presente alcun biglietto che potesse indicare un suicidio, la Procura non esclude la possibilità di modificare l’accusa in omicidio, data la testimonianza di alcuni vicini che avrebbero visto Salmi nei pressi dell’abitazione di Tania nel momento della caduta.

La reazione della famiglia di Tania

La famiglia di Tania, profondamente colpita dalla perdita, ha potuto dare l’ultimo saluto alla donna solo il 22 luglio, dopo quasi quattro mesi di attesa per il nulla osta della Procura. Durante i funerali, svoltisi presso la Certosa di Bologna, la figlia ha dedicato una toccante lettera alla madre, esprimendo il suo amore e il senso di vuoto lasciato dalla sua scomparsa. Il fratello Andrea ha manifestato la rabbia e il dolore della famiglia, promettendo di lottare per ottenere giustizia per la sorella, e ha lanciato un appello a favore delle donne vittime di violenza.

Un fenomeno da combattere

La storia di Tania e Faiez è segnata da episodi di violenza che fanno riflettere sull’importanza di ascoltare e proteggere le donne in situazioni di abuso. Le denunce fatte da Tania nel 2018 e nel 2024 evidenziano la gravità della situazione e la difficoltà di ottenere giustizia in un contesto in cui le vittime spesso si sentono sole e abbandonate. La denuncia del 2024, in particolare, aveva portato a un’ordinanza di custodia cautelare mai eseguita, sollevando interrogativi sulle misure di protezione disponibili per le donne in situazioni simili.

La Procura di Bologna ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, con Faiez Salmi come indagato principale, ma le indagini potrebbero evolversi in modo diverso. La dinamica della caduta di Tania è ancora da chiarire completamente: il suo corpo è stato trovato ai piedi dell’edificio, e la mancanza di un biglietto o di altre evidenze di un suicidio ha sollevato ulteriori domande. I vicini che hanno visto Salmi allontanarsi dall’abitazione subito dopo la tragedia sono un elemento cruciale per le indagini, e la Procura potrebbe decidere di inasprire le accuse nei confronti dell’uomo.

La situazione è ulteriormente complicata dalla presenza di una donna bolognese, la quale potrebbe essere coinvolta in questa vicenda. Gli investigatori hanno eseguito un decreto di perquisizione domiciliare a suo carico, evidenziando la complessità della rete di relazioni che circondava Tania e Faiez. La fuga di Salmi dalla giustizia e la sua cattura in Francia mettono in luce anche le difficoltà di coordinamento tra i vari sistemi giudiziari europei, specialmente in casi di violenza domestica.

La morte di Tania Bellinetti rappresenta non solo una tragedia personale, ma anche un campanello d’allarme per la società. La sua storia è il riflesso di un fenomeno purtroppo ancora troppo diffuso: la violenza contro le donne e la necessità di un intervento tempestivo e deciso da parte delle istituzioni. Le indagini in corso e la lotta della famiglia per ottenere giustizia potrebbero diventare un punto di svolta nella sensibilizzazione riguardo a queste tematiche, spingendo la società a riflettere e a mobilitarsi contro la violenza di genere.