Mohamed Galloul condannato: 30 anni per il femminicidio di Alice Neri

Mohamed Galloul condannato: 30 anni per il femminicidio di Alice Neri

Mohamed Galloul condannato: 30 anni per il femminicidio di Alice Neri

Matteo Rigamonti

Luglio 24, 2025

La tragica vicenda di Alice Neri ha scosso profondamente la comunità di Ravarino e l’intera provincia di Modena. Mohamed Galloul, un tunisino di 30 anni, è stato condannato a 30 anni di reclusione dalla Corte d’Assise di Modena per l’omicidio della giovane mamma. La sentenza, emessa il 24 ottobre 2023, rappresenta un’importante tappa nel lungo percorso di giustizia per la vittima e la sua famiglia.

I dettagli del delitto di Alice Neri

Alice Neri, 32 anni, fu trovata morta in circostanze orribili nel novembre 2022. Il suo corpo carbonizzato era stato rinvenuto all’interno della sua auto abbandonata nelle campagne di Concordia, un’area rurale a pochi chilometri da Modena. La brutalità del delitto ha suscitato un forte sdegno pubblico, evidenziando una volta di più la questione del femminicidio in Italia, un fenomeno che continua a colpire molte donne.

Durante il processo, sono emersi diversi elementi, tra cui testimonianze che hanno contribuito a ricostruire gli eventi del giorno in cui Alice è scomparsa. Ecco i punti salienti:

  1. Ultima apparizione: Alice è stata vista per l’ultima volta il 17 ottobre 2022, quando comunicò al marito, Nicholas Negrini, che si sarebbe incontrata con un’ex collega per un pranzo a Modena.
  2. Incontro sospetto: Secondo Negrini, quel piano sarebbe stato un pretesto; Alice si sarebbe in realtà incontrata con un suo collega.
  3. Dubbi sulla colpevolezza: Negrini ha espresso pubblicamente le sue riserve riguardo alla colpevolezza di Galloul, affermando che preferirebbe “un colpevole fuori che un innocente dentro”.

La posizione di Nicholas Negrini

Negrini ha analizzato diversi filmati e ha espresso dubbi sulla versione fornita dalle autorità. Ha messo in discussione le prove, chiedendosi: «Se davvero avesse voluto cancellare le prove contro di sé, perché non si sbarazzò di borsello, telefonino e indumenti che invece ha tenuto?». Questa dichiarazione suggerisce che ci siano stati elementi non considerati adeguatamente nel corso dell’indagine.

Un dramma familiare

Negrini si trova ora in una situazione estremamente difficile. È rimasto solo con la loro bambina di sei anni, che sa solo che la madre non c’è più e che è morta in un incidente. Questa circostanza ha aggiunto un ulteriore strato di dolore e complicazione alla già tragica situazione. Il marito di Alice si è detto profondamente colpito dalla perdita e dalla difficoltà di dover spiegare alla figlia cosa sia realmente accaduto.

La condanna di Galloul, sebbene rappresenti un passo verso la giustizia per Alice, non risolve la questione della violenza contro le donne. È fondamentale che la società, le istituzioni e le forze dell’ordine collaborino per creare un ambiente più sicuro per le donne, investendo in programmi di prevenzione e sensibilizzazione. Solo con un approccio integrato sarà possibile ridurre il numero di femminicidi e migliorare la vita di molte donne che si trovano a vivere situazioni di grave rischio.

Il caso di Alice Neri continua a far discutere, non solo per la brutalità del delitto, ma anche per le questioni più profonde che solleva sulla giustizia, la verità e la protezione delle donne. La sua memoria rimarrà viva nel cuore di chi l’ha conosciuta e amata, ma è fondamentale che la sua storia non diventi solo un’altra tragica notizia, ma un catalizzatore per il cambiamento sociale e culturale nella lotta contro la violenza di genere.