Il mistero dell’uomo senza nome: ucciso e bruciato vivo a Sesto San Giovanni da chi lo ospitava

Il mistero dell'uomo senza nome: ucciso e bruciato vivo a Sesto San Giovanni da chi lo ospitava

Il mistero dell'uomo senza nome: ucciso e bruciato vivo a Sesto San Giovanni da chi lo ospitava

Matteo Rigamonti

Luglio 25, 2025

Nelle prime ore del 23 luglio, un drammatico incendio ha devastato un’abitazione al piano terra di via Fogagnolo 130, a Sesto San Giovanni, un comune situato a nord-est di Milano. All’interno dell’appartamento, la polizia scientifica ha rinvenuto un cadavere carbonizzato, sollevando inquietanti interrogativi sull’identità della vittima e sulle circostanze della sua morte. L’uomo, un sessantenne di origini turche con cittadinanza italiana, presentava evidenti ferite da arma da taglio, suggerendo che a causare la sua morte non fossero state le fiamme, ma un’aggressione premeditata.

Indagini in corso

La procura di Monza ha immediatamente aperto un fascicolo per omicidio a carico di ignoti, dando il via a un’indagine complessa e delicata. L’identità della vittima rimane ignota: il corpo, irriconoscibile a causa delle ustioni, non ha fornito indizi utili e le impronte digitali non hanno portato a risultati. Tuttavia, si è appreso che l’uomo era stato ospitato in casa da uno studente che, al momento dell’incidente, si trovava in vacanza nel suo paese d’origine nel Sud Italia.

Il giovane, che aveva affittato il monolocale, ha rivelato agli inquirenti di aver conosciuto la vittima attraverso amici in comune. L’uomo, a quanto pare, stava attraversando un periodo difficile, avendo perso il lavoro e dovendosi confrontare con problemi economici che lo avevano costretto a lasciare la sua precedente abitazione a Milano. Per questo motivo, lo studente gli aveva offerto un breve subaffitto, permettendogli di sistemarsi in casa solo due giorni prima della tragedia, come confermato dalle valigie ancora da disfare.

Testimonianze chiave

A complicare ulteriormente il quadro, una vicina di casa ha riferito di aver udito, poco prima dell’incendio, delle urla e un litigio violento provenienti dall’appartamento. Questa testimonianza è stata considerata attendibile dagli investigatori, i quali sospettano che l’assassino conoscesse la vittima e avesse un motivo per aggredirlo. L’ipotesi attuale è che, dopo aver commesso l’omicidio, il killer abbia posizionato il corpo sul letto e appiccato il fuoco per distruggere le prove, utilizzando un accelerante o un accendino.

Elementi cruciali

Un elemento chiave del mistero è la scomparsa del telefono della vittima, che potrebbe fornire indizi cruciali riguardo alla sua vita e ai suoi contatti. Gli investigatori non escludono la possibilità che il dispositivo sia andato distrutto nell’incendio o che sia stato nascosto deliberatamente dall’assassino. Attualmente, sono in corso accertamenti sui tabulati telefonici e sull’analisi delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, per cercare di ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo.

Il sessantenne, che risiedeva in Italia da diverso tempo, aveva già beneficiato di sussidi statali e assistenza sociale, il che indica che la sua situazione economica era particolarmente precaria. Le autorità stanno esaminando le sue relazioni e le persone a lui vicine per cercare di capire chi potesse avere un movente per un omicidio così brutale. La polizia ha attivato un’unità speciale coordinata dal pubblico ministero Marco Santini e guidata dal dirigente Alfonso Iadevaia, per gestire le indagini, mentre è in attesa dei risultati dei rilievi effettuati dal Nucleo investigativo antincendi e dalla Scientifica.

La vicenda ha suscitato grande attenzione tra i residenti di Sesto San Giovanni e ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle abitazioni e sui rischi legati a situazioni di precarietà economica. L’omicidio di un uomo in difficoltà, ospitato da un giovane in buona fede, solleva interrogativi non solo sulla natura dei rapporti interpersonali, ma anche sulle dinamiche sociali che possono portare a tali eventi tragici.

La comunità locale è scossa da questo evento tragico, che ha messo in luce la fragilità delle vite di molte persone che vivono ai margini della società. La ricerca della verità continua, mentre gli inquirenti lavorano incessantemente per fare luce su un caso che ha tutte le caratteristiche di un mistero avvolto nel dolore e nella disperazione, colpendo non solo le famiglie coinvolte, ma l’intera collettività.